Arriva al Garibaldi la camera di biocontenimento: è il primo caso in Sicilia

Arriva al Garibaldi la camera di biocontenimento: è il primo caso in Sicilia

CATANIA – Arriva al Garibaldi la prima camera di biocontenimento del Pronto Soccorso.

L’ospedale catanese è pioniere nell’utilizzo di questo strumento finalizzato al trattamento di casi di malattie infettive e diffusive. L’esigenza di dotarsi della camera di biocontenimento è stata solleticata dopo che il medico Fabrizio Pulvirenti è stato colpito dal virus ebola ed è stato ricoverato a Roma. Ma diciamo che la Sicilia è esposta ad un alto rischio dopo i continui sbarchi di clandestini.

Un successo, dunque, per il “Garibaldi”, che è il terzo miglior pronto soccorso a livello nazionale.

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Le infezioni possono essere classifiche essenzialmente in 4 livelli, di cui il 3° e il 4° sono quelli più pericolosi. Lo strumento di cui da oggi è dotato il Garibaldi sarà a disposzione anche di pazienti che rientrano in queste due categorie. Ad assistere i malati ci sarà un personale qualificato e una strumentazione di ultima generazione, utile a rilevare il grado di pericolosità e, allo stesso tempo, ridurre al minimo il rischio per gli operatori coinvolti dal trasporto al ricovero.

In quest’ottica è stato firmato un accordo con la Croce Rossa, che avrà il compito di coadiuvare l’intervento dei soccorsi e dei medici dell’ospedale. Entrare all’interno della stanza in cui c’è la camera di biocontenimento dà la sensazione di trovarsi sul set di un film: barelle speciali per isolare il paziente, sale operatorie con anticamera e lunghi guanti che arrivano direttamente al malato.

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Una rivoluzione utile e necessaria per il miglioramento del sistema sanitario siciliano e catanese, oggi sempre più a rischio di gravi patologie infettivo-diffusive provenienti dai flussi migratori.