SICILIA – L’emergenza migranti è sempre un tema caldo per la Sicilia e non solo. Si tratta anche di un problema europeo. Dopo l’intervento del presidente Nello Musumeci a Bruxelles in videoconferenza, ascoltato dalla commissione Libe presieduta da Lòpez Aguilar, a trattare la questione è anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
“Draghi è andato a parlare in Europa. Aver messo su tavolo dell’Ue il problema delle migrazioni è importante, occorre far sentire la nostra voce. Credo che con autorevolezza non solo del premier, ma delle azioni poste in essere stiamo dimostrando che ci può essere una migrazione sostenibile e umana, ma nello stesso tempo deve avere delle regole“, spiega.
“Basterebbe che ci fosse una ricollocazione facoltativa, ma con quote obbligatorie. In questi mesi sono stata a Parigi, la scorsa settimana a Tunisi proprio per cercare di valorizzare l’accordo di Malta che non ha dato i risultati gli sperati. Ci sono alcuni Paesi che non accetteranno la ricollocazione facoltativa con quote obbligatorie. Sono ottimista su soluzioni da trovare con Tunisia“, aggiunge.
Poi sottolinea: “Dalle Ong mi aspetto collaborazione e credo che sul solco dei rapporti già avviati continueremo in questi termini. Domani spero che sia una riunione concreta e fattiva, ma soprattutto di rinnovo di collaborazione“.
“Sono andata in Tunisia con cui abbiamo stabilito una proficua collaborazione anche in termini di flessibilità per i rimpatri: l’accordo funziona, facciamo circa 80 rimpatri a settimana, perché la Tunisia è un Paese sicuro. L’accordo generale prevede anche un partenariato da parte dell’Ue per far risollevare le sorti economico-finanziarie e sociali della Tunisia, perché da là si parte. Se i tunisini partono rischiando anche la vita è perché ritengono di non avere una vita dignitosa nel loro Paese“, conclude.
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