ITALIA – Si è appena conclusa la conferenza stampa di Italia Viva, un momento fondamentale per comprendere quali saranno le sorti della crisi di Governo che tiene il Paese col fiato sospeso.
Presenti il leader del partito Matteo Renzi, da giorni in aperto scontro con il premier Conte, le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel Governo Conte II.
Dall’inizio dello scontro aperto a causa, tra gli altri temi di dibattito, del Recovery Plan e sul Mes ai colloqui al Quirinale delle ultime ore, sono stati numerosi gli appelli al dialogo e alla coesione della maggioranza (l’ultimo quello dello stesso premier Conte, che spera di non dover ricorrere a misure estreme quali le dimissioni o il crollo del Governo in un momento di grave difficoltà per l’Italia).
Gli appelli però non sono serviti a molto: le dimissioni di Bellanova e Bonetti, rispettivamente ministre dell’Agricoltura e della Famiglia, sono state confermate.
“Ci vuole più coraggio lasciare una poltrona che non aggrapparsi nella tenace ricerca dello status quo. Viviamo una grave crisi, innanzitutto quella pandemica. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità consiste soprattutto nel cercare soluzione ai problemi, non nel nasconderli”, ha esordito Matteo Renzi.
“La nostra responsabilità è dare risposte al Paese. La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta di mesi. Il salto di qualità non l’ha chiesto Italia Viva, l’hanno chiesto diverse forze”.
Confermando la fiducia “incrollabile” nei confronti del presidente Mattarella, Matteo Renzi si scaglia contro il “populismo“, la politica dei social e la gestione di una crisi generale che rischia di sfuggire di mano: “La democrazia non è un reality show, ma se ci sono problemi vanno discussi nelle sedi istituzionali, non negli spot in piazza, né sui social”.
In conferenza, Matteo Renzi ha illustrato anche i principali motivi di discostamento dal Governo Conte II: metodo, emergenza e Recovery Plan.
Un continuo flusso di Dpcm, lo “show dei rapiti all’estero” (il riferimento è sicuramente ai pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia e rientrati in Sicilia poche settimane fa), la “timidezza con cui sono state condannate le recenti questioni di Washington“, la politica trasformata in un “gioco social”: questi costituirebbero il “vulnus al metodo di gioco” dell’attuale Governo secondo Renzi e i suoi alleati. La richiesta in questo campo è una: “Rispettare le forme democratiche”.
Secondo elemento di discussione è stata la gestione della crisi Coronavirus: “L’emergenza non può essere l’unico elemento che tiene in vita il Governo”. Italia Viva chiede di discutere di politiche industriali, di giovani e di scuola, criticando alcune mancanze su questo piano dal Governo attuale.
Terzo motivo di scontro con Conte è il già citato Recovery Plan, assieme alla questione Mes: “Abbiamo fatto una grande battaglia sui fondi europei. Ci hanno dato dei ‘Pierini’, poi ci hanno dato ragione. Cosa vuol dire il Mes? Più fondi per la sanità. se siamo in emergenza servono più fondi per la sanità. non prenderli per ragioni ideologiche è ingiustificabile, è irresponsabile”. Sempre in materia economia, Renzi ha aggiunto che Italia Viva voterà a favore dello scostamento di bilancio e supporterà le scelte migliori per l’atteso Decreto Ristori e di tutte le misure per fare ripartire il Paese.
Il leader di Italia Viva ha ribadito l’ottica anti-sovranista e anti-populista del Governo, scardinando l’ipotesi del possibile “ribaltone” della maggioranza di Governo: “Non faremo mai i ‘ribaltoni‘ e non daremo mai vita a un Governo con quelle forze della destra anti-europeista e sovranista che abbiamo combattuto e per le quali abbiamo fatto nascere questo Governo. Non esiste alcuna ipotesi che si butti su un accordo con la destra”.
“Se le forze della maggioranza hanno voglia di affrontare i problemi, lo facciano. Ma senza rimandare, senza giochi di parole, senza rinvii. La democrazia ha delle forme e se queste forme non vengono rispettate, allora qualcuno deve avere il coraggio di dire che le cose vanno messe sul piatto. E se serve dimettersi per farlo, allora ci si dimette”, ha concluso il leader di Italia Viva.
E sulle dimissioni di Conte o l’eventuale fiducia a un Governo Conte III? Su questo Renzi si è espresso con un semplice “Siamo pronti a discutere di tutto”. Le prossime ore saranno decisive e il dialogo potrebbe salvare l’attuale Governo e scongiurare la crisi.
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