ITALIA – Come si trascorrerà il Natale ai tempi del Coronavirus in Italia? Mentre i giorni procedono e l’attesa per il nuovo Dpcm in vigore dal 3 dicembre si fa sempre più intensa, sono diverse le ipotesi relative alle misure restrittive in vista delle feste: divieti di spostamento, coprifuoco, attività chiuse e tanto altro.
Sembra che una delle ipotesi al vaglio del Governo sia quella di imporre il divieto di spostamento tra le regioni nei giorni precedenti alle vacanze natalizie, probabilmente dal 16 dicembre. La misura non si dovrebbe applicare a chi rientra nella propria regione di residenza.
Nel 2020 potrebbero “saltare” non solo i viaggi (un tema “caldo” e ancora al centro dei dibattiti a livello europeo è quello sulle piste da sci) ma anche i tradizionali cenoni del 24 e del 31 dicembre: questo avverrebbe se, come si reputa possibile, verrà mantenuto il coprifuoco alle ore 22. Nei giorni precedenti, però, potrebbe essere esteso l’orario di attività dei negozi per permettere almeno lo shopping natalizio.
E i ristoranti? Nei giorni di festa, tra i più affollati e redditizi dell’anno, potrebbero rimanere chiusi. Una scelta che sicuramente sacrifica un momento importante per l’economia nazionale, ma che potrebbe rendersi necessaria per preservare il bene supremo della salute pubblica.
Queste ipotesi rispondono sicuramente alla necessità di attendere una flessione più costante ed evidente della curva epidemiologica prima di prevedere una maggiore libertà per i cittadini. Il virus, purtroppo, non “andrà in vacanza” a Natale e affrontare il periodo conclusivo dell’anno con grande responsabilità e qualche sacrificio potrebbe essere l’unica soluzione per evitare un’ulteriore risalita dei contagi.
La necessità di mantenere alta l’allerta è stata ribadita da molte autorità, dai rappresentanti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità fino al premier Conte. Anche nelle regioni in zona gialla, come la Sicilia (da oggi), questo Natale sarà diverso e le discrete notizie degli ultimi giorni non porteranno probabilmente a un “liberi tutti”: lo ha ribadito, pochi giorni fa, anche il governatore siciliano Nello Musumeci, in accordo con l’appello al senso di responsabilità di tutte le autorità sanitarie e politiche nazionali.
Sono ancora tanti i dubbi e le domande relative alle feste, ma per avere risposte certe bisognerà attendere il confronto tra Governo e Regioni e il nuovo Dpcm.
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