Donne arrestate per maltrattamenti a malati di Alzheimer, Codacons si costituisce parte offesa: “Si prendano provvedimenti”

Donne arrestate per maltrattamenti a malati di Alzheimer, Codacons si costituisce parte offesa: “Si prendano provvedimenti”

RAGUSA – Il Codacons rivolge un plauso all’operazione coordinata dalla procura di Ragusa ed eseguita dalla squadra mobile che ha portato all’adozione di misure cautelari per tre donne accusate di maltrattamenti nei confronti di anziani malati di Alzheimer ospiti di una casa di riposo.

Il Codacons annuncia che si costituirà parte offesa nel procedimento e, a tal fine, è già stato conferito incarico agli avvocati Elisa Di Mattea e Carmelo Sardella, dirigenti dell’ufficio legale regionale, ed evidenzia la pericolosa ascesa di maltrattamenti in case di cura e strutture sanitarie e chiede più controlli.

Risulta dalle indagini infatti, come quotidianamente gli anziani venissero apostrofati in ogni modo: “Testa di m…, animale, capra“, e ancora “Mi fai schifo, puzzi come una bestia, sei pazza, scema, incrasciata“, o minacciati: “Cambiati o ti prendo a legnate, se non ti lavi ti prendo a schiaffi, muoviti che mi fai schifo, ti do uno schiaffo, io ti ammazzo“. Insieme agli insulti vi erano violenze, schiaffi, spinte, strattonamenti, umiliazioni, addirittura una delle indagate si è sdraiata sopra un’ospite delle struttura per non farla alzare.

Oramai non passa giorno senza la notizia di arresti e inchieste su maestre e dipendenti di case di cura e strutture sanitarie accusati di percosse e maltrattamenti su bambini, pazienti anziani o disabili. – commenta Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – Siamo di fronte a un preoccupante allarme ed è evidente che servono più controlli su tutto il territorio, per verificare le condizioni d’assistenza ai pazienti e l’adeguatezza del personale in servizio. Il ministero della Salute deve intervenire, sia effettuando ispezioni a tappeto nelle case di cura e raccogliendo le segnalazioni dei pazienti e dei loro familiari, sia installando telecamere di videosorveglianza per prevenire episodi di violenza come quello di Ragusa”, conclude Tanasi.

Immagine di repertorio