Omicidio Dezio, colpo di scena durante l’udienza: disposta l’analisi di una maglietta bianca con “tracce di sangue”

Omicidio Dezio, colpo di scena durante l’udienza: disposta l’analisi di una maglietta bianca con “tracce di sangue”

SIRACUSA – Nella giornata di ieri, davanti alla Corte di Assise di Siracusa, presieduta dalla dottoressa Tiziana Carrubba, si è tenuta l’udienza riguardante l’omicidio di Giuseppe Dezio, avvenuto a Vittoria lo scorso 2 febbraio 2017, e che vede imputati Gaetano Pepi e i suoi tre figli, Antonello, Alessandro e Marco.

Alla scorsa udienza, dopo l’intervento del pubblico ministero, dottor Andrea Sodani, della Procura della Repubblica di Ragusa, che con la sua requisitoria aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati a 18 anni di reclusione, durante l’udienza di ieri sarebbero dovuti intervenire, invece, i difensori delle parti civili, Avv. Maria Catena Gustella, Avv. Giovanna Schembri e Avv. Isabella Linguanti e poi a seguire i difensori degli imputati, Avv. Giuseppe Lipera, Avv. Salvatore Cavallaro e Avv. Luca Tancredi Lipera.

Tutto questo non è avvenuto ed il perché è da ricondurre al fatto che alla scorsa udienza, gli imputati, avevano presentato e formalizzato istanza di ricusazione del giudice a latere, dottoressa Livia Rollo (al momento meramente applicata alla Corte di Assise di Siracusa perché trasferita al Tribunale della Libertà di Catania). L’udienza di ieri, pertanto, era stata fissata per conoscere le determinazioni da parte della Corte di Appello di Catania sulla proposta di ricusazione del giudice Rollo, per poi decidere di proseguire o meno nelle discussioni dei difensori delle rispettive parti.

Il colpo di scena, però, arriva dopo, quando prima ancora di decidere sul rinvio del processo per il proseguo delle arringhe, la Corte di Assise di Siracusa ha emesso ordinanza con cui ha disposto perizia “avente ad oggetto l’esame delle tracce biologiche e dei profili genetici su una maglietta bianca repertata (recante evidenti tracce ‘apparentemente di sangue’)” che, a differenza degli altri reperti, non era mai stata analizzata.

Seduta stante, la Corte di Assise ha deciso di nominare come perito il maggiore dei carabinieri dei RIS di Messina, Carlo Romano, il quale, presente in aula, ha accettato l’incarico. La difesa degli imputati, con assenti i legali titolari ma tutti sostituiti con delega dall’Avv. Grazia Coco (dello Studio Lipera), ha prontamente nominato come consulente di parte il generale Luciano Garofano, già comandante dei RIS di Parma.

La Corte di Assise ha concesso 60 giorni di tempo al perito maggiore Romano che ha fissato l’inizio delle operazioni peritali per il prossimo 7 giugno nel laboratorio di biologia molecolare dei RIS di Messina.

Infine, per la cronaca, la Corte di Assise ha preso atto che la Corte di Appello di Catania, Seconda Sezione, presieduta dalla Dottoressa Antonella Bacianini, aveva rigettato la richiesta di ricusazione del giudice dottoressa Livia Rollo e che tuttavia, a seguito di avverso provvedimento, gli imputati – Gaetano, Antonello, Alessandro e Marco Pepi -, hanno tempestivamente proposto ricorso alla Corte Suprema di Cassazione che dovrà decidere sul punto.

La Corte di Assise ha infine disposto il rinvio del processo al 13 settembre 2019.

Immagine di repertorio