Marito e moglie come “il gatto e la volpe”: maxi sequestro da quasi 1 mln a imprenditore di Melilli

Marito e moglie come “il gatto e la volpe”: maxi sequestro da quasi 1 mln a imprenditore di Melilli

MELILLI – La Guardia di finanza di Siracusa, ha effettuato un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, immobili e terreni riconducibili a una coppia di coniugi siracusani, I.R. di 69 anni e T.S. di 65 anni, che, in maniera fraudolenta, hanno tentato al fisco.

La misura cautelare ha riguardato i beni e i conti dell’uomo, amministratore di una società di Melilli, che fa parte del settore della riparazione e manutenzione di macchine per l’industria chimica, e anche risorse immobiliari fraudolentemente sottratti alla riscossione coattiva. Il contesto investigativo in esame, trae spunto dai controlli automatizzati effettuati dall’Agenzia delle Entrate di Siracusa, alla fine dei quali, in capo alla società controllata, è emersa la ricorrenza di debiti erariali meritevoli di ulteriore approfondimento investigativo in ambito penale.

In tal senso, le successive indagini coordinate dal Procuratore Capo di Siracusa, il dottor Francesco Paolo Giordano e dirette dal Sostituto Procuratore, dottor Vincenzo Nitti, hanno consentito ai finanzieri di definire compiutamente il quadro debitorio della società nei confronti dell’erario e di scoprire alcuni escamotage messi in atto dall’amministratore per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva, sia nei confronti della società sia nei confronti del proprio patrimonio finanziario e immobiliare. Egli, infatti, pochi mesi prima che il rilevante debito tributario avesse riverberi anche sul proprio patrimoniale familiare, in un primo momento ha costituito fraudolentemente con la moglie un fondo patrimoniale, dove confluiva una loro proprietà immobiliare, e poi si è separato in modo fittizio dalla coniuge presentando apposito ricorso congiunto nel Tribunale di Siracusa.

La particolarità di ciò è che con essa il marito ha ceduto alla consorte il diritto di proprietà dei beni immobili acquistati in costanza di matrimonio, spogliandosi così del proprio patrimonio immobiliare senza ottenere nulla in cambio. La vicinanza temporale tra la costituzione del fondo patrimoniale e il deposito del ricorso per separazione ha insospettito i militari che hanno subito avviato i dovuti approfondimenti, mettendo insieme elementi di prova idonei a comprovare la natura fittizia della separazione coniugale.

Alla fine delle indagini, il giudice ha disposto il sequestro preventivo diretto sulle somme di denaro presenti sui conti correnti bancari intestati alla società e, per equivalenza, sulla liquidità in qualsiasi forma detenuta dall’uomo, fino a concorrenza del valore corrispondente all’evasione fiscale accertata e quantificata in oltre 900 mila euro.

Inoltre, per i beni immobili fraudolentemente sottratti alla procedura di riscossione coattiva, lo stesso Gip ha disposto il sequestro preventivo di tutte le unità immobiliari dei coniugi,
tra cui una villa in zona Carrozzieri, una nella zona balneare della Fanusa e un’altra nella zona collinare di Piano Milo, un appartamento con garage in città e, in ultimo, alcuni appezzamenti di terreno nel comprensorio netino. Ai fini della soddisfazione erariale, si evidenzia anche che il contribuente avrebbe già definito con i competenti uffici finanziari un piano di rientro per sanare la propria situazione debitoria.