Presto a Catania l’apertura della “Casa del medico”. E chiarimenti sull’appropriatezza

Presto a Catania l’apertura della “Casa del medico”. E chiarimenti sull’appropriatezza

CATANIA –Vorrei essere al posto vostro non solo per la giovane età ma per tutti i progetti che il nostro Ordine sta avviando, a partire dalla nuova sede che diventerà la Casa del medico, e che voi vivrete nel pieno della vostra attività professionale”. Si è rivolto con questa battuta ai giovani medici il presidente prof. Massimo Buscema aprendo i lavori della “Giornata del medico abilitato” che si è tenuta al Plaza hotel.

Buscema si è detto ottimista sulle opportunità lavorative dei prossimi mesi che vedranno la riapertura dei concorsi della dirigenza medica ospedaliera su tutto il territorio regionale ed ha invitato i colleghi della nuova generazione “a prendere esempio dai professionisti che li hanno preceduti e che non hanno mai tenuto conto dell’orario o del cartellino anteponendo la salute del paziente a qualsiasi motivo di altra natura”.

Ha poi preso la parola il dott. Salvo Calì presidente nazionale dello SMI, sindacato medici italiani, che ha, in particolare, fatto l’esempio del proprio sindacato che ha dato spazio ai giovani ed alle donne con la recente elezione alla massima carica dell’organizzazione di Pina Onotri. Il tesoriere dell’Ordine Lucio Di Mauro ha quindi spiegato, forte della propria competenza medico legale, come stipulare una polizza assicurativa.

Sono intervenuti anche i dottori Costantino Caramagno (regimi fiscali), Gianpaolo Marcone (Enpam), Salvo Vitale (integrazione dei giovani) ed Emanuele Cosentino (medicina convenzionata). Ha moderato l’incontro la dottoressa Francesca Ricotta che in tutti i suoi interventi ha saputo trasmettere a relatori e partecipanti la grande necessità di confronto tra le diverse generazioni di medici per non ripetere gli errori commessi e programmare correttamente sulla base delle esperienze precedenti. 

A proposito dello SMI (il sindacato medici italiani) c’è stato, sempre a Catania un convegno organizzato per dibattere (medici, amministratori e politici) la spinosa questione che proprio nella città etnea ha portato alla vicenda osteoporosi diventata un caso nazionale con quasi mille medici di famiglia denunciati dalla Guardia di finanza.

L’appropriatezza delle prescrizioni del medico di famiglia è diventato un alibi per coprire i veri sprechi, ben nascosti altrove, del Sistema sanitario nazionale. È il concetto stesso di appropriatezza che oggi è profondamento cambiato rispetto al passatoha spiegato il presidente dell’Ordine provinciale dei medici, prof Massimo Buscema – la nostra generazione lo ha sempre interpretato come l’impegno a fare tutto quello che è necessario fare per la salute del paziente ma attualmente ci troviamo a dover fare i conti con i tagli alle risorse e soprattutto con frequenti mancanze di dialogo tra medici e pazienti, medici ed amministratori e, addirittura, tra medici stessi”.

Buscema ha poi ricordato il “forte intervento dell’Ordine di Catania al fianco dei medici inquisiti e l’appello a cercare in altri luoghi i veri responsabili del caso osteoporosi”.

Nella foto da sinistra Paolo Carollo, segretario regionale SMI, Giacomo Pampallona, segretario organizzativo regionale SMI, Emanuele Cosentino, vice segretario regionale SMI, Massimo Buscema, presidente provinciale Ordine dei medici di Catania, Pina Onotri, segretario nazionale SMI, Rosalba Muratori, presidente nazionale SMI, Cosimo Trovato, coordinatore provinciale Catania SMI

Nella foto da sinistra Paolo Carollo, segretario regionale SMI, Giacomo Pampallona, segretario organizzativo regionale SMI, Emanuele Cosentino, vice segretario regionale SMI, Massimo Buscema, presidente provinciale Ordine dei medici di Catania, Pina Onotri, segretario nazionale SMI, Rosalba Muratori, presidente nazionale SMI, Cosimo Trovato, coordinatore provinciale Catania SMI

 

Di “moderna caccia alle streghe”  ha poi parlato il segretario generale dello Smi Giuseppina Onotri sottolineando “un processo kafkiano per nascondere quei burocratismi che celano i veri sprechi della Sanità scaricando la colpa sui medici”. “L’intento di questo incontroha specificato il presidente nazionale SMI, dott Salvo Calì – è  mettere la politica di fronte alle proprie responsabilità trovando i medici aperti e disponibili a un dialogo costruttivo, vogliamo  sciogliere quel nodo dell’appropriatezza su farmaci e prestazioni diagnostiche reso problematico da un frettoloso quanto inconcludente decreto ministeriale complicato da una circolare che ha sospeso le sanzioni. Oggi c’è bisogno di fare assoluta chiarezza su questi temi, perché, nella Sanità, i tagli indiscriminati non servono, i risparmi e la lotta agli sprechi sì”.