SAN GIOVANNI LA PUNTA – Il Liceo Statale “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta ha lasciato il segno all’Eco-Digithon 2025, conquistando il secondo posto con l’innovativo progetto “A CINIRI“. Questa iniziativa, strettamente legata al progetto ENNE+ coordinato da EGInA, affronta in modo creativo e pratico la gestione della cenere vulcanica proveniente dall‘Etna, trasformandola da potenziale problema ambientale in una risorsa dalle molteplici applicazioni.
Il cuore del progetto “A CINIRI” risiede nell’osservazione diretta del territorio da parte degli studenti. La cenere lavica, una costante nel paesaggio etneo a seguito delle eruzioni, genera problematiche concrete che vanno dall’ostruzione delle infrastrutture idrauliche alla limitazione dell’utilizzo degli spazi pubblici, inclusi quelli scolastici dedicati allo sport. Partendo da questa consapevolezza, il team composto da Elena Giuffrida, Carola Distefano, Chiara La Spina e Marcella Ranasinga, studentesse della classe 2 A Economico Sociale, ha ideato una strategia multifattoriale sotto la guida delle professoresse Bucolo Lorena e Manciagli Marzia, con il coinvolgimento attivo dell’intero Consiglio di Classe.
La giuria dell’Eco-Digithon ha riconosciuto la validità e l’originalità dell’approccio, motivando il premio con un encomio che sottolinea diversi aspetti cruciali: la forza narrativa con cui il progetto è stato presentato, la capacità di valorizzare l’identità territoriale proiettandola verso l’innovazione futura con autentica passione, e l’efficace sinergia tra competenze individuali all’interno di un lavoro di squadra che ha saputo coinvolgere attivamente il territorio. Un elemento particolarmente apprezzato è stata la capacità di unire discipline diverse come arte, scienza, diritto ed economia, inglese e , toccando quattro degli obiettivi dell’agenda 2030 dimostrando una profonda comprensione delle necessità e delle potenzialità locali e traducendo la conoscenza teorica in competenze pratiche. Il progetto è stato definito un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva, con un plauso finale per lo spirito pratico e l’auspicio di partecipare all’inaugurazione della futura start-up.
La realizzazione di “A CINIRI” ha beneficiato di importanti collaborazioni esterne. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Catania, con il contributo scientifico dell’Ing. Francesco Pandolfo e della Dott.ssa Simona Caruso, ha fornito analisi dettagliate e immagini microscopiche della cenere vulcanica, essenziali per comprenderne appieno le proprietà e le potenziali applicazioni. Il Comune di Nicolosi, nella figura della Vice Sindaca Letizia Bonanno, ha offerto preziosi consigli di natura amministrativa e territoriale, facilitando l’integrazione del progetto nel contesto locale. Un ruolo chiave è stato svolto dall’impresa Terra d’Arte di Riccardo La Rosa, un esempio virtuoso di artigianato locale che ha saputo integrare l’utilizzo di cenere e lava nella produzione di ceramiche e pannelli edili ecocompatibili, dimostrando come la tradizione possa sposarsi con l’innovazione sostenibile.
Il progetto “A CINIRI” si articola su due fronti principali. Il primo è lo sviluppo di un’applicazione mobile pensata per la comunità. Questa app mira a diventare uno strumento di riferimento per il riciclo intelligente della cenere, offrendo agli utenti tutorial pratici sulle diverse modalità di riutilizzo, una mappa geolocalizzata dei centri di raccolta (realizzata in collaborazione con il Comune di Nicolosi), dati scientifici validati sulla composizione e le caratteristiche della cenere, e testimonianze di successo di iniziative locali che già operano in questo settore. Il secondo asse strategico riguarda la trasformazione concreta della cenere in materiali utili e sostenibili. Il team ha esplorato e proposto diverse applicazioni pratiche, tra cui la produzione di mattoni leggeri e isolanti per l’edilizia, capaci di ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni; la creazione di ceramiche ecosostenibili, che uniscono l’estetica alla responsabilità ambientale; e lo sviluppo di fertilizzanti naturali per l’agricoltura, sfruttando le proprietà minerali della cenere per arricchire il suolo in modo ecologico.
Gli studenti del Liceo Majorana, con la loro visione lungimirante, hanno saputo cogliere il potenziale nascosto in un elemento spesso percepito come un inconveniente. La loro affermazione “L’Etna è la nostra casa, e la sua cenere può diventare energia per l’economia circolare, materia prima a km zero ed esempio di resilienza giovanile” sintetizza perfettamente la filosofia del progetto: trasformare un vincolo in un’opportunità per lo sviluppo sostenibile del territorio. “A CINIRI” non è quindi solo un’iniziativa scolastica di successo, ma un modello concreto di come l’ingegno giovanile, unito alla collaborazione tra scuola, istituzioni, mondo artigianale e ricerca scientifica, possa generare soluzioni innovative per le sfide ambientali e promuovere una reale economia circolare a partire dalle specificità del proprio territorio. L‘attesa per l’inaugurazione della loro start-up è già palpabile, segno tangibile del potenziale trasformativo di questa brillante idea.
Orgogliosa delle sue “ragazze del Majorana”, la dirigente scolastica, dott.ssa Carmela Maccarrone, ha dichiarato “Questo progetto ha fatto emergere enormi potenzialità e talenti insiti nei giovani. Complimenti alle studentesse che hanno partecipato al progetto e alle docenti che le hanno sapute magistralmente guidare. Le nuove generazioni hanno genio e chiara coscienza ecologica. Inoltre, sanno essere vulcaniche come la loro terra“.
Alcune immagini