TRAPANI – Continuano le polemiche a Trapani, ormai da anni le stesse e sempre più aspre. Nonostante le lotte delle locali associazioni animaliste, i combattimenti tra cani, organizzati dai criminali dei quartieri più malfamati, non si fermano.
Neanche i servizi televisivi che Rai 2 ha trasmesso nel giro di un anno hanno smosso un granchè, così come non sono servite a molto le infinite segnalazioni che ogni giorno cittadini e volontari rivolgono alla Questura di Trapani.
Il NOITA, Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, in particolare, ha persino presentato una petizione, che si è chiusa da poche settimane con tantissime firme.
Il presidente dell’associazione Enrico Rizzi, con il supporto di “Almo Nature”, ha voluto lanciare un appello al ministro dell’Interno ed al prefetto di Trapani affinché si attivi per ripristinare la legalità e tutelare gli animali, vista la scarsa presenza delle forze dell’ordine.
La situazione è sempre la stessa: in ogni angolo dei quartieri popolari si trovano recinti costruiti alla meno peggio e tra rifiuti di ogni genere ed escrementi, sono rinchiusi almeno una decina di cani per “boxe”.
Per saperne di più abbiamo parlato con Raimonda Grimaudo, vice delegata della sezione Trapani Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali.
“I cani, generalmente dei pitbull, sono rinchiusi in spazi angusti e non hanno neanche il loro spazio vitale – spiega Grimaudo -. Sono tenuti in condizioni orribili. Si capisce benissimo che sono utilizzati per le lotte clandestine e che vengono incitati alla violenza, sia dalle ferite che portano, sia per la loro aggressività nei confronti degli altri cani. Dentro alcune gabbie sono rinchiusi anche dei meticci. A loro spetta una fine ancora più triste, perché servono per far allenare i pitbull prima dei combattimenti”.
Dove si trovano queste gabbie?
“Sono localizzate nei quartieri più malfamati – continua la volontaria – i cosiddetti “bronx” di Trapani, come Sant’Alberto, nella zona di viale Marche, o Fontanelle. Ma il problema si presenta più o meno in tutta la Sicilia. Anche a Palermo la situazione non è delle migliori, specialmente nel quartiere Zen”.
Perché nessuno interviene concretamente?
“La situazione è complessa – conclude – e coinvolge troppi enti, primo tra tutti l’Asp veterinaria, che dovrebbe effettuare dei controlli mirati. A volte passano e si accertano che i cani siano vaccinati, ma niente di più. In realtà sono situazioni poco idonee e tutti lo sanno. Per quanto riguarda le forze dell’ordine, spesso non intervengono perché sono situazioni delicate che riguardano persone agli arresti domiciliari. Si muovono solo in condizioni eclatanti e se è strettamente necessario. Dovrebbe essere il Comune a intervenire radicalmente. Speriamo che con questa petizione qualcosa si muova, in questi casi è importante fare più rumore possibile”.