SAN VITO LO CAPO – Proseguono le indagini della Procura di Palermo sulla scomparsa e il successivo affondamento del peschereccio Nuova Iside. Al momento, sono stati arrestati l’armatore, il comandante e il terzo ufficiale di coperta della petroliera Vulcanello: si tratta rispettivamente di Raffaele Bruno, Gioacchino Costaiola e Giuseppe Caratozzolo.
Per l’armatore sono stati disposti i domiciliari. Per i tre indagati si ipotizzano i reati di frode processuale e favoreggiamento personale.
La tragedia, avvenuta al largo di San Vito Lo Capo (TP) nel maggio del 2020, è costata la vita a 3 persone: Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono, l’ultimo ritrovato dopo oltre un mese di ricerche nelle spiagge di Gioia Tauro (Calabria).
L’analisi della scatola nera della Vulcanello avrebbe permesso agli inquirenti di ricostruire parte degli eventi accaduti il giorno dell’affondamento: una presunta collisione intorno alle 23, due forti boati e poi la scomparsa dell’imbarcazione che trasportava le 3 vittime. I dati sarebbero sufficienti a far ipotizzare un coinvolgimento della Vulcanello in quanto accaduto. Secondo i periti, inoltre, potrebbe esserci stato anche un ritardo nel passaggio del radar da modalità diurna a modalità notturna.
A distanza di poco meno di un anno, la famiglia delle vittime continua a chiedere giustizia ma mostrano anche piena fiducia nella magistratura. Dopo aver lottato tanto, organizzando manifestazioni e battendosi per ottenere quanto prima una verosimile ricostruzione di quanto accaduto ai propri cari, si augurano di vedere presto concluse le indagini e confermate le responsabilità della tragedia.
Fonte immagine: Trapanioggi.it