Finti “tecnici finanziari” truffano anziano inconsapevole: incassati illegalmente 12mila euro in 8 mesi

ALCAMO – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Alcamo, in provincia di Trapani, al termine di prolungate e complesse attività di indagine protrattesi fino a sabato scorso, hanno arrestato Salvatore Barbara, venditore ambulante trapanese di 49 anni, poiché, insieme al suo complice C. V., di 40 anni, con artifizi e raggiri aveva chiesto e ottenuto da un pensionato 71enne di Buseto Palizzolo (Tp), affetto da disturbi psichici, numerose somme di denaro, consegnate tramite accrediti postepay, ricariche telefoniche e donazioni manuali di contanti.

Le investigazioni hanno permesso di appurare come i due uomini, a partire dal mese di aprile 2018 fino al mese di novembre compreso, avessero approfittato della condizione di debolezza psichica in cui versava la vittima, attuando il reato di circonvenzione di persona incapace continuato ed in concorso.

I parenti del pensionato, preoccupati dal comportamento e dallo stato debitorio cui versava il loro familiare costretto a vivere all’interno dell’azienda di famiglia e a mangiare solamente prodotti del proprio orto, pensando che l’uomo potesse essere stato l’inconsapevole vittima di una serie di truffe perpetrate a suo danno, hanno sporto denuncia. 

Il tutto pare fosse cominciato in seguito alla vendita di una grossa partita d’olio da parte della vittima; vendita che però non era stata pagata dagli acquirenti. In seguito a ciò, l’anziano avrebbe iniziato a inviare dei soldi, con cadenza quasi quotidiana, ad alcuni individui che, pare, gli avessero assicurato la possibilità di riavere i suoi soldi unicamente investendone degli altri.

Avuta cognizione di questa situazione, i carabinieri hanno attuato una complessa attività di indagine eseguita anche mediante l’ausilio di strumentazioni tecniche e di concerto con la Procura della Repubblica di Trapani.

Salvatore Barbara, 49 anni

I versamenti economici avvenivano a mezzo di ricariche Poste Pay intestate ai due truffatori, ricariche telefoniche effettuate sui loro numeri e, nondimeno, in contanti, organizzando incontri nella vicina Trapani tra la vittima e Salvatore Barbara che, fingendosi il fratello di uno dei due tecnici finanziari in grado di farlo rientrare nel suo investimento – mai visti personalmente dalla vittima ma solo sentiti via telefono – prendeva i soldi facendo le loro veci con la promessa che quei soldi avrebbero sbloccato dei conti correnti intestati ai debitori.

Questa situazione proseguiva in modo quasi sistematico mese dopo mese, costringendo l’anziano a vivere in una situazione di totale povertà. L’attività di indagine ha, quindi, permesso di delineare le piene responsabilità in capo ai due esecutori del reato e, di conseguenza, consentito ai militari di arrestare in flagranza di reato Salvatore Barbara.

Nella mattinata del 1° dicembre, infatti, avuta notizia dell’incontro tra la vittima e il 49enne a Trapani (dopo che l’anziano avesse ritirato la propria pensione di 2.500 euro), i carabinieri di Alcamo, dopo aver predisposto un articolato servizio di osservazione e pedinamento effettuato in abiti civili, sono riusciti a monitorare in tempo reale tutti i passaggi, dal prelievo della pensione all’incontro dei due, fino alla consegna del denaro, arrestando in flagranza di reato di circonvenzione continuata di incapace Salvatore Barbara.

Le successive perquisizioni personali e domiciliari, effettuate in capo a quest’ultimo e al suo complice C. V. – sul conto del quale sono ancora in corso indagini volte ad appurare la concreta responsabilità penale e che, nell’occasione, è stato denunciato – hanno permesso di recuperare le Poste Pay, i telefoni cellulari e la documentazione relativa al procedimento in atto, nonché il denaro contante dato nell’immediatezza dell’incontro con Salvatore Barbara. Dal conteggio di tali ricevute, i carabinieri hanno accertato che i versamenti eseguiti dall’anziano inconsapevole ammontavano a 12mila euro circa, nel solo nel periodo che andava da aprile a novembre 2018. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato portato nel carcere di Trapani a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.