I giovani dormono sempre di meno ed è colpa della tecnologia

I giovani dormono sempre di meno ed è colpa della tecnologia

“Studi che hanno coinvolto oltre 100 mila ragazzi hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno (quantità e qualità del sonno inadeguate, eccessiva stanchezza diurna) e utilizzo di smartphone e social network” ha spiegato, a La Repubblica, il dott. Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano.

Gli stessi studi, inoltre, riportano che circa il 75% dei ragazzi italiani dormirebbe meno di 8 ore a notte, il 10% meno di 6 e solo il 3% più di 9. Numeri che nel libro di Mencacci, “Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza”, pubblicato da Pacini, allarmano e denunciano una condizione preoccupante per la “salute emotiva” delle nuove generazioni.

La carenza di sonno cronica, unita ad alti livelli di stress, dipenderebbe dall’esposizione continua alla “luce blu” degli schermi (l’unica che li rende visibili sotto i raggi del sole), in grado di alterare/diminuire i livelli di melatonina, l’ormone regolatore del sonno prodotto dalla ghiandola pienale.

L’insonnia, a quel punto, si comporta da “cassa di risonanza” delle vulnerabilità individuali, provocando diverse patologie psichiche tra cui depressione, impulsività, dipendenza da sostanze, ma anche da pornografia, videogiochi e sesso.

In Italia ci sono 800 mila giovani – chiarisce Mencacci – a cui bisogna prestare attenzione facilitando il riconoscimento di tutti quei fattori tossici che possono favorire l’esordio e il mantenimento delle patologie sopraindicate“.

Mantenere il cervello “plastico”, svolgendo attività fisica e guardando meno gli schermi, risulta invece positivo non solo perché da un punto di vista neurobiologico lo si tiene “vivo”, ma anche perché, in questo modo, l’individuo è più facilmente in grado di acquisire competenze cognitive, relazionali ed affettive reali.