Nulla di nuovo sotto il sole

Nulla di nuovo sotto il sole

1 settembre. Inizia un nuovo anno scolastico. Nuovo solo perché aggiungiamo un +1 all’anno scolastico appena concluso. Per il resto… nulla di nuovo sotto il sole! Avevamo deciso che in questo primo articolo avremmo commentato il provvedimento del governo Renzi sulla riforma complessiva della Scuola, che era stato preannunziato per il 29 agosto, e che avrebbe dovuto contenere misure “stupefacenti” per la Scuola. Ci aspettavamo anche la notizia ufficiale della prossima stabilizzazione di 100.000 (!) precari. Ed invece la notizia è che non c’è la notizia (ma la sorpresa si!). Il provvedimento “slitta ma NON salta, per evitare troppa carne al fuoco”. In effetti è vero: di troppe cose si sarebbe dovuto occupare il Consiglio dei Ministri del 29, ma lo si sapeva da tempo, e poi ci saranno ancora tante piccole cose da mettere a punto, tante resistenze da smussare… Comunque, certamente è meglio aspettare, se l’attesa ci ripagherà con un provvedimento più meditato e (si spera) migliore.

Il punto, però, è un altro: da tempo, ormai, nella presentazione dei programmi politici da parte di tutti gli schieramenti viene affermato che la Scuola è “centrale”, è strategica per la crescita del Paese, e che è prioritario investire su di essa. Nei fatti, però, si continua a tagliare, a non investire, ad azzerare quasi i fondi per il miglioramento dell’offerta formativa delle Scuole, a non incentivare il merito, a proporre nuove organizzazioni di programmi ed orari di insegnamento il cui unico fine sembra essere quello del risparmio. Salvo poi a tornare indietro appena si insedia un nuovo ministro, se riesce a restare in carica tanto a lungo da poterlo fare! E così per l’insegnamento della Storia dell’Arte e della pratica musicale (ma come, in un’Italia che potrebbe far crescere di diversi punti il proprio PIL se riuscisse a valorizzare e sfruttare le enormi potenzialità artistico-culturali che possiede!), così per la Geografia, per la pratica sportiva, ecc.

Intanto, mentre si aspetta che la politica ai vari livelli – nazionale, regionale, locale – dia risposte alle tante esigenze della Scuola (ulteriori programmi per l’edilizia scolastica, diritto allo studio, finanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico…) gli uffici territoriali del MIUR stanno completando le operazioni di immissione nei ruoli dei Dirigenti scolastici, docenti e personale ATA. Succede che, a causa della complessità dei meccanismi di calcolo per la ripartizione dei posti tra concorso e graduatorie permanenti ed il recupero dei posti non dati nello scorso anno in quanto le graduatorie del concorso non erano ancora definite, si sia verificato un errore nella distribuzione regionale dei posti di sostegno per la scuola primaria. Errore che viene scoperto dopo che l’ufficio di Catania, incaricato di conferire le nomine per tutta la regione, ha ultimato le operazioni. E così a 18 docenti viene revocata la nomina, mentre altre decine sono costrette a cambiare la sede già scelta. Con grave disappunto degli interessati e con buona pace della funzionaria di Catania che ha dovuto rifare le operazioni, diventando il terminale delle tensioni e delle lamentele dei (ri)convocati, e con la quale ci complimentiamo per la cortesia e la professionalità dimostrate nel condurre le convocazioni. Storie di ordinaria amministrazione, che però diventa buona amministrazione quando gli uffici hanno il coraggio di riconoscere il proprio errore e porvi immediatamente riparo.

Come dicevo in apertura, nihil novi sub sole…

Raffaele Zanoli