OMNE VERUM- “CODICE RATZINGER”: intervista all’autore”

OMNE VERUM- “CODICE RATZINGER”: intervista all’autore”

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Proprio qualche mese fa, a marzo, il mondo ha celebrato i 10 anni dall’elezione del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, quello che oramai tutti hanno imparato a chiamare “Francesco”. Nessuno dimenticherà però colui che sul trono di Pietro sedeva prima di lui, Benedetto XVI, scomparso lo scorso dicembre e autore di un atto di portata storica.

A poco tempo dai due eventi abbiamo deciso di ripercorrere insieme questi 10 anni, ma facendolo in modo diverso: parlandone insieme ad un giornalista che sembra affermare
l’inaccettabile. Nessuno dimenticherà le immagini che hanno accompagnato questi 10 anni: due uomini, entrambi vestiti di bianco ed entrambi chiamati “papa”, che, come mai nella storia, hanno
convissuto a Roma. Non sfugge però ai più attenti la corretta osservazione: come ciò è possibile? “Il papa è uno solo” affermava lo stesso Benedetto. Eppure, perché si facevano chiamare entrambi “papa” e perché l’anziano Benedetto ha continuato, anche dopo la storicaDeclaratio, ad adoperare tutte le prerogative proprie solo del Papa “in carica”?

Di questo e molto altro ne parleremo insieme ad Andrea Cionci, autore del best seller Codice Ratzinger.

Caro Andrea, grazie per aver accolto il mio invito. Come prima domanda le vorrei chiedere, cosa si intende per Codice Ratzinger, da cui viene il titolo del suo libro-inchiesta?
Il Codice Ratzinger è un particolare sistema di comunicazione che papa Benedetto ha utilizzato negli ultimi 9 anni per farci comprendere il particolarissimo status canonico nel quale si era fatto porre dai cardinali con la famosa Declaratio dell’11 febbraio 2013. Questo linguaggio è parzialmente mutuato da quello di Gesù Cristo che, come tutti sanno, parlava solo “a chi ha orecchie per intendere”. Nella maggior parte dei casi, lo si può considerare un linguaggio anfibologico cioè aperto a due interpretazioni diverse, ma egualmente valide. In altri casi, invece, nasconde delle indicazioni molto precise come quando dice di essere il primo papa a essersi dimesso dopo 1000 anni; sappiamo invece che l’ultimo Papa abdicatario è Gregorio XII nel 1415. Ne segue che per lui la parola dimissioni non equivaleva ad abdicazione.

Perché secondo lei la Declaratio non è una rinuncia ma una dichiarazione di sede impedita e cosa s’intende per quest’ultima?

La sede è vacante quando il papa è morto o regolamente abdicatario, ovvero ha rinunciato al munus petrino, all’essere papa. La sede è impedita quando il papa è prigioniero, confinato, esiliato: quindi trattiene il munus, ma perde viceversa il ministerium, il potere di fare il papa. Benedetto XVI l’11 febbraio 2013 annuncia che il 28 febbraio, rinuncerà al ministerium per l’hora vigesima: in riferimento all’orario romano, questa corrisponde non alle 20 del 28 Febbraio ma alle 13 del 1° marzo, quando era stato appena convocato il Conclave che avrebbe eletto Bergoglio. Tale conclave,illegittimo perché convocato a Papa non morto e non abdicatario, viceversa detronizza Benedetto XVI, lo pone in sede impedita e consente una, altrimenti impossibile, separazione del ministerium dal munus petrino.

Per quale motivo Benedetto XVI doveva essere tolto di mezzo?
Papa Ratzinger costituiva uno scoglio insormontabile per il procedere di inarrestabili dinamiche globaliste portate avanti dalla massoneria internazionale […]. “Braccio armato” di questi cosiddetti poteri forti, la lobby modernista della “Mafia di San Gallo” che, per stessa ammissione del card. Danneels (membro “pentito” della “mafia”, n.d.r.) nel 2015, sponsorizzava il card. Bergoglio.

Se Benedetto XVI è rimasto Papa anche dopo la Declaratio, Francesco cos’è ?
E qui veniamo al vero scopo dell’operazione. In Sede impedita il Papa rimane tale quindi, se viene eletto un altro Papa, mentre il Pontefice è vivente e in carica, quest’ultimo diventa un antipapa. La realtà si sarebbe dovuta scoprire solo dopo un certo tempo, dopo che la natura sostanzialmente anticattolica di questi usurpatori si fosse manifestata, per poi procedere ad una cancellazione dell’antipapato.

Ha mai ricevuto una smentita alle sue dichiarazioni?
Non sono il primo e l’unico ad aver sollevato obiezioni sulla Declaratio. Il primo fu un canonista, don Stefano Violi, subito dopo la pubblicazione della Declaratio. Poi ci furono ben 3 vescovi: mons. Gracida, mons. Lenga e mons. Negri […].Giornalisti come Antonio Socci hanno proseguito per un certo tempo su questa strada. Nel marzo 2021 esce il primo volume giuridico di Estefania Acosta che svela come la Declaratio non può essere considerata un atto di abdicazione valido […]. Nessuno dei citati è stato mai smentito ufficialmente dal Vaticano. Ci sono poi Don Alessandro Minutella e i sacerdoti del suo Sodalizio Sacerdotale Mariano che non considerano Francesco il vero Papa, e sono stati pesantemente sanzionati a livello canonico, ma costoro sono il j’accuse vivente dell’irregolarità canonica. Se tutto si fosse svolto regolarmente non ci sarebbe stato bisogno di scomunicare questi preti: bastava solamente spiegare loro la situazione canonica.

Cosa può fare la Chiesa cattolica per uscire da questa situazione e, secondo lei, perché anche un laico dovrebbe interessarsi alla questione?
La parte conclusiva del congegno canonico messo in atto da Papa Benedetto è nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis del 1996. Questo piano antiusurpazione era pronto dal 1983, anno in cui nella nuova edizione del Diritto Canonico viene per la prima volta distinto il munus dal ministerium. La U.D.G impone all’art.3 che i cardinali debbano far rispettare i diritti della Sede apostolica. Ora, se questa è stata usurpata e impedita, i veri cardinali di nomina pre-2013 devono semplicemente convocare un conclave per eleggere un nuovo Papa (quale successore di Benedetto, ovviamente, e non di antipapa Francesco, ndr). Questo chiaramente farà scoppiare una querelle di tipo canonico e allora, attraverso un’inchiesta, verrà fuori la sede impedita di Papa Benedetto. L’antipapato di Francesco che
dovrà essere cancellato dall’inizio alla fine.
Questo discorso interessa anche i laici perché Bergoglio è legato a poteri che non hanno nulla a che fare con la Chiesa Cattolica e anzi ne sono nemici, tanto che l’antipapa è stato lodato da 70 logge massoniche in tutto il mondo. Il fatto che la Chiesa, con influenza diretta su 1.285.000.000 persone, sia in ostaggio di questi poteri è un pericolo enorme per laici e credenti.

Conclusione:
Sono ancora molte le cose di cui si potrebbe parlare con Andrea che ringrazio per la sua immensa disponibilità. Abbiamo voluto qui sintetizzare nei suoi punti più essenziali una questione di cui, certo,si potrebbe parlare ancora molto e per farlo rimando con piacere alla lettura del Codice Ratzinger e ai numerosi interventi che Andrea ha rilasciato sul web ma anche al canale Radio Domina Nostra, vero “baluardo” della questione. Come abbiamo sentito dalle stesse parole di Andrea, questo è un argomento che riguarda tutti. In ottica di fede c’è poi soltanto da aggiungere, ripetendo le parole dell’Aquinate, che “ogni verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo” (S.Th. I-II, q.109, a.81)

 

Cantone Francesco Gabriele 5°A -Concetto Marchesi