ANGELI DAL CAMICE BIANCO

ANGELI DAL CAMICE BIANCO

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Spesso si sentono voci non veritiere riguardanti la sanità e i medici scadenti in Sicilia, ma siamo davvero sicuri quanto si dice? I nostri medici spesso sono gli angeli della vita, poiché lottano per salvare vite con una forza impavida davanti alla morte.

Vorrei riportare un’esperienza personale a favore della professionalità e umanità dei medici siciliani, in primis, catanesi. Il 14/06/23, il signor Sebastiano, fuori Sicilia per motivi lavorativi, fa una banale ma brusca caduta dalle scale di un albergo. Viene trasportato prima in un ospedale di una città e poi in un altro di una seconda città: la diagnosi univoca è frattura scomposta del braccio sinistro; data l’impossibilità di intervenire nell’immediato, il paziente decide di rientrare a Catania, città natale e sua residenza e affidarsi alle cure dei medici del reparto di ortopedia del Policlinico Gaspare Rodolico.

A causa dell’inconcludenza nei soccorsi precedenti, arriva al pronto soccorso con il braccio lesionato e seriamente compromesso, la diagnosi dei medici è: Triade Terribile del braccio sinistro, ossia frattura del capitello radiale, del processo coronoideo e lussazione articolare del gomito sinistro. Il braccio si trovava quasi in cancrena con un’alta probabilità di amputazione per le varie ecchimosi diffuse, tanto che il caso è stato declamato in prognosi riservata per 48h.

Il paziente viene operato d’urgenza, scampa il pericolo di amputazione dell’arto al quale viene impiantato un fissatore esterno con chiodi di fissaggio. Il caso della triade terribile si espande per tutta l’azienda ospedaliera Policlinico/ San Marco, dall’intervento in poi il signor Sebastiano viene curato assistito e seguito, con una dedizione coniabile, da tutta l’equipe medica presieduta dal Prof. Vito Pavone.

Dopo il secondo intervento, il signor Sebastiano contrae un’infezione da stafilococco aureo che rallenta la guarigione dell’arto, provocando una regressione delle cure. Immediatamente viene affidato alle cure dei medici infettivologi del San Marco. Dopo mesi di cura antibiotica endovena, il paziente viene rioperato all’arto per stroncare il batterio; non è stato mai abbandonato o trascurato, non solo lui ma anche la sua famiglia, incoraggiata e trattata con professionalità e delicatezza da tutti i medici. Nonostante tutto il Signor Sebastiano non si è mai arreso o demoralizzato, anche quando gli esiti non erano dei migliori, si è mostrato sempre forte dinanzi ai suoi parenti, amici e colleghi ma soprattutto alla sua famiglia, come un eroe invincibile.



Ad oggi il signor Sebastiano ha ripreso a lavorare nonostante le difficoltà permanenti nell’arto e ricorda ogni giorno che il suo braccio è stato salvato da angeli con il camice bianco. Dunque prestiamo attenzione al sentito dire, e diffidiamo dei giudizi frettolosi, del disfattismo sugli ospedali del Sud e delle facili generalizzazioni. Il nostro purtroppo è un mondo a cui viene più semplice criticare che elogiare.

A mio papà

Asia Maria Grazia Castiglia IV^A Classico , Istituto I.I.S Concetto Marchetti – Mascalucia (CT)

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