Quale futuro per il reato di abusivismo delle Professioni sanitarie?

Quale futuro per il reato di abusivismo delle Professioni sanitarie?

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In questi giorni un argomento che tiene banco sui media è l’introduzione del reato grave “di omicidio stradale”. Giustamente la politica, molto attenta al grido di dolore dei familiari delle vittime, ritiene opportuno introdurre con il termine di omicidio stradale un reato grave e pene altrettanto pesanti.

Il sottoscritto ritiene questo operare da parte dei decisori politici giusto e corretto e ancor di più, non una vendetta ma giustizia. Ebbene che si sappia che guidare un autoveicolo significa “agire responsabile” e pertanto, non possono essere ammesse cosiddette leggerezze perché tali non sono, ma si chiamano con il giusto nome atti irresponsabili. Il tutto dovrà prevedere anche l’introduzione dell’articolo nel codice penale.

Sempre in questi giorni vi è una azione di governo, attraverso un decreto legislativo recante disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto a norma dell’articolo 1 comma 1 lett. m della legge del 28/04/2014 n.67, che tende a depenalizzare il reato di abusivismo all’esercizio della professione sanitaria, oggi ancora previsto dall’articolo 348 c.p., con sanzioni tenui e che potrebbero superficialmente essere inquadrate tra quelle da depenalizzare.

Ricordo a me e a tutti che stiamo parlando di salute pubblica e credo, sia diritto di tutti i cittadini sapere che, chi si prende cura della persona sia un professionista che abbia tutte le carte in regola sia dal punto di vista formativo che etico-morale. Fino ad ora ha fatto notizia quando i NAS hanno scoperto soggetti non laureati che curavano pazienti, taluni affetti anche da gravi malattie; ha fatto meno scalpore quando sempre i NAS hanno scoperto odontoiatri senza una laurea; fa ancora meno scalpore quando professionisti sanitari mettono mani su ignari pazienti, qualificandosi esperti infermieri, fisioterapisti etc. senza che abbiano alcuna formazione specifica.

Ebbene, da domani forse i giornali e le varie testate giornalistiche non avranno più nulla da raccontare sull’argomento, se la norma della depenalizzazione, già passata in Senato ed ora all’attenzione della commissione giustizia della Camera dei deputati, dovesse essere approvata.

I cittadini quando si recheranno dal dottore è bene che richiedano di vedere il diploma di laurea. Infine, un qualcosa di non trascurabile è il problema occupazionale delle giovani leve di professionisti, con concorsi bloccati e in ogni caso con lo spettro della disoccupazione, a fronte di tanto denaro speso dallo Stato per formarli, e quindi dalla società, e dalle loro famiglie.

L’abusivo costa poco, fa concorrenza sleale, guadagna bene perché è esentasse ed in più non è punibile.

Cosa ci dobbiamo aspettare domani?