“Protettore gastrico” in paziente cardiopatico con aspirina, è sempre necessario?

“Protettore gastrico” in paziente cardiopatico con aspirina, è sempre necessario?

L’aspirina a basse dosi (75-100 mg), comunemente definita come “aspirinetta” è ormai riconosciuta come uno dei pilastri fondamentali della terapia di prevenzione dell’aterosclerosi e dei possibili eventi cardiovascolari legati a quest’ultima patologia vascolare.

Ben noti sono i possibili effetti sfavorevoli dell’aspirina sull’apparato gastro-enterico, con possibile insorgenza di gastrite, ulcera e sanguinamenti sia gastrici sia intestinali. Tuttavia, tale rischio è più evidente in specifiche categorie di pazienti, in cui vale la pena associare alla terapia con aspirina farmaci di protezione gastrica come pantoprazolo, omeprazolo, esomeprazolo, lansoprazolo ecc, che sono comunemente utilizzati. In particolare, tali sottogruppi di pazienti a più elevato rischio di gastrotossicità da aspirina includono quelli con pregresse emorragie o ulcere gastro-intestinali, quelli in terapia prolungata con farmaci anti-infiammatori o cortisonici e quelli con sintomi gastrici rilevanti e refrattari ad altre misure preventive.

Al di fuori di queste categorie di pazienti i rischi di effetti collaterali gastro-intestinali con aspirina sono molto bassi, rendendo non necessaria e ingiustificata una protezione farmacologica generalizzata in tutti i pazienti, soprattutto in considerazione dei possibili effetti collaterali legati all’uso dei farmaci protettori gastrici menzionati, che nei pazienti a basso rischio sopravanzano i potenziali benefici.

Pertanto, la terapia con protettori gastrici va ristretta solo a quei pazienti che traggono maggior beneficio da tale terapia preventiva, a causa del loro più elevato rischio di base. In sintesi, un farmaco non ritenuto chiaramente necessario non va assunto solo basandosi su un ipotetico rischio, che può essere anche trascurabile. Ispirandoci alla profonda saggezza popolare, ricordiamo che il superfluo è come il mancante.

Prof. Corrado Tamburino, Dott.ssa Piera Capranzano