Una delle maggiori criticità del sistema sanitario è la gestione delle sonde gastrostomiche inserite nei pazienti affetti da patologie croniche debilitanti non neoplastiche (come la Sla). Una gestione scorretta delle sonde può determinare il suo precoce deterioramento e perciò la sostituzione. Questo determina un enorme disagio per il malato e i suoi familiari, che sono costretti a organizzare, a loro spese, il trasferimento del paziente al più vicino pronto soccorso, senza per questo avere certezza che ci siano sonde disponibili, costringendo così il malato ad assurdi giri tra gli ospedali.
In linea con i principi del “Chronic Care Model (CCM)”, un modello che suggerisce un diverso approccio tra personale sanitario e pazienti, in cui gli stessi malati diventano parte integrante del processo assistenziale, l’assessorato regionale della Salute, guidato da Baldo Gucciardi, ha avviato la rimodulazione della gestione dei portatori di sonde. L’obiettivo, ha detto Gucciardi “è passare da un modello di assistenza ‘d’attesa’ ad una gestione d’iniziativa del nostro sistema sanitario. La nuova gestione, una volta a regime, consentirà la sostituzione di una sonda o l’assistenza per il suo mal funzionamento direttamente a casa del malato. Naturalmente, in stretto raccordo con i medici di Medicina generale, che hanno in carico il paziente, e i reparti specialistici interessati dell’Azienda ospedaliera”.
Giovanni Migliore, direttore generale del Civico di Palermo, che ha già avviato il nuovo percorso gestionale, ritiene che il nuovo modello messo in campo porterà non solo “a una riduzione degli accessi in pronto soccorso, oggi indispensabili per la sostituzione in urgenza della sonda da parte del gastroenterologo reperibile, ma anche ricadute positive dei costi sociali delle famiglie”.
Finalmente medici e pazienti, opportunamente educati e formati, potranno gestire al meglio la cronicità, facendo sì che la persona affetta dalla patologia possa autonomamente gestirla seguendo le prescrizioni. Per questo motivo l’Ordine che presiedo, due giorni fa, ha chiuso il primo master di educazione terapeutica e, sempre sul tema, l’Aifa ha siglato l’accordo con l’università la Sapienza per un secondo master.
Queste le fasi del progetto: saranno innanzitutto censiti i pazienti affetti da patologie croniche non neoplastiche portatori di sonde; subito dopo sarà creato un team di pronto intervento dotato della strumentazione endoscopica necessaria e di un numero di telefono a cui i malati potranno chiamare. Il team sarà composto da un gastroenterologo con competenza endoscopische, da un anestesista e da un infermiere esperto in endoscopia diagnostica e terapeutica. Una volta formati potranno essere impiegati per la gestione del mal funzionamento o per la sostituzione della sonda al domicilio dei malati.
Il nuovo modello di gestione, realizzato nell’ambito dei progetti Obiettivo del Piano sanitario nazionale 2014, si inserisce in un programma più ampio di rimodulazione e innovazione di alcuni servizi della sanità siciliana, che prevede una serie di grandi interventi in tutto il territorio siciliano.