Il medico di famiglia accoglie nello studio persone che gli si presentano con disturbi variabili, che aumentano con l’età, chiedendo in genere la soluzione contemporanea di più problemi o comunque la risposta a più domande. Il medico, dopo aver escluso un evento grave, su cui si deve intervenire subito, normalmente si avvale di una gestione dei problemi aperti di tipo gerarchico, con l’utilizzo del problem solving che è uno specifico processo decisionale di tipo probabilistico, che tiene conto della prevalenza ed incidenza delle malattie nella comunità in cui opera il medico nonché delle informazioni ricavate dalla conoscenza della persona malata.
Il medico ascolta il malato iniziando la decodificazione dei problemi. Da questo deriva naturalmente che un segno clinico, un sintomo, un test, hanno diverso significato e peso in medicina generale rispetto a quanto accade in ospedale. La visita o consultazione nel caso del medico di medicina generale deve concludersi con una soluzione, un provvedimento, una terapia o una attesa, per poi fare una rivalutazione del problema nel caso dovesse persistere.
Il medico di medicina generale deve d’altra parte coniugare i bisogni del singolo con quelli della comunità. Si può lavorare in gruppo, condividendo la sede, oppure in rete con studi separati e collegati in via informatica o anche da soli. L’apertura dello studio, privato in convenzione, è per cinque giorni la settimana, con un orario di apertura in relazione al numero dei pazienti del singolo medico.
In caso di urgenze reali la domiciliarità è compito del medico, specie per anziani e malati non trasportabili. I soggetti costretti a letto dalla condizione di malattia o disabili possono essere messi in assistenza domiciliare integrata o assistenza domiciliare programmata. In medicina generale la informatizzazione è una costante, le prescrizioni di farmaci o esami ai fini diagnostici, le visite specialistiche sono soggette a regole di tipo amministrativo e restrizioni di impiego quali le note aifa, le esenzioni per patologia, invalidità, reddito.
La medicina di famiglia negli ultimi anni ha seguito ovviamente l’evoluzione della medicina e della società, per cui è bilanciata fra tecnologia ed antropologia, fra risorse ed ebm per arrivare alla medicina di precisione in ogni singolo individuo. Il medico di famiglia stabilisce una relazione terapeutica positiva col malato, promuovendo le necessarie modifiche comportamentali e sviluppando una conoscenza condivisa dei problemi.
Il medico utilizza il tempo a disposizione per negoziare i percorsi diagnostici ed assistenziali con il paziente. Lo strumento d’uso è la medicina di opportunità o quella di attesa per arrivare al modello più recente ed avanzato che è rappresentato dalla medicina di iniziativa. Un medico di famiglia deve avere la capacità di gestire il consulto telefonico in condizioni di incertezza e dovrà avere le abilità necessarie a decodificare i reali bisogni della persona.