Cambiamento climatico, quali effetti sugli investimenti? I fattori ESG e il futuro verde

Cambiamento climatico, quali effetti sugli investimenti? I fattori ESG e il futuro verde

PALERMO – Le imminenti Elezioni Europee, oltre ai temi che caratterizzano solitamente questo tipo di consultazione, hanno portato alla ribalta la questione ambientale, sull’onda lunga delle iniziative della brillante ragazzetta svedese e delle manifestazioni di protesta che si sono susseguite negli ultimi mesi. Non è oggetto di questo articolo sviscerare gli elementi di un tema che, ça va sans dire, rimarrà a lungo nel dibattito pubblico; preme invece valutarne gli impatti del cambiamento climatico sugli investimenti, tenendo conto del fatto che i mercati, lungi dal rappresentare entità astratte prive di materialità (come sovente vengono classificati), risentono moltissimo di quanto avviene nel mondo, chiamiamolo così, per intenderci, reale.

La parola magica dell’ultimo periodo è diventata ESG. Più che una parola, si tratta di un acronimo che nasconde un mondo molto interessante e tanto da scoprire. Environmental, Social, Governance. Tre nozioni che, combinate insieme, ci dicono parecchio sui futuri sviluppi dei mercati finanziari. I fattori ESG indicano tutte le attività che perseguono un particolare obiettivo di natura, giustappunto, ambientale, sociale e di governance. Per fare un esempio, un’azienda che tra le finalità ha una particolare attenzione all’area nella quale orbitano le sue attività (pensiamo a una fabbrica che cura lo smaltimento dei rifiuti in maniera idonea) avrà un ESG molto elevato. Il che, con in clima (non solo fisico) che si respira di questi tempi, non è un elemento da sottovalutare. Tutt’altro. Non sono pochi, infatti, gli investitori che hanno iniziato a guardare con notevole interesse ai fattori ESG come uno sbocco importante per i mercati. I fondi pensione, per citare uno dei casi principali, offrono sempre di più pacchetti che vanno nella direzione di stimolare gli investimenti verso le strategie ESG, nella convinzione che, volenti o nolenti, la strada sia segnata in modo chiaro.

La domanda è assolutamente scontata, e altrettanto ineludibile. È davvero il verde il futuro degli investimenti? E che cosa significa porre la questione ambientale al centro dei mercati finanziari?

Non è semplice fornire risposte all’altezza di un dibattito che si allarga ben oltre i confini che interessano al presente articolo. Per quel che conta qui, tuttavia, non possiamo che rilevare il clamore suscitato, a tutti i livelli, da quanto sta avvenendo sul fronte politico e sociale in relazione ai cambiamenti climatici e agli strumenti (possibili) di inversione di tendenza. Un elemento, quello appena menzionato, di cruciale importanza. I mercati, come accennato all’inizio, registrano al 100% le tensioni reali e le trasformano, sic et simpliciter (più o meno), in rischi e opportunità. Come era naturale che accadesse, immediatamente gli investitori hanno iniziato a guardare con crescente attenzione al modo in cui le aziende stessero ponendo esse stesse al passo con i tempi. Pensiamo, ad esempio, alle imprese che producono tecnologie per favorire la rivoluzione ambientale. Immaginiamo, nel prossimo futuro, quante risorse, tanto pubbliche quanto private, potranno affluire verso queste ultime. Quali opportunità per gli investitori? Aspettate e lo saprete. Ma non troppo, ogni minuto che passa potrebbe tradursi in centinaia di euro gettati al vento. Il futuro, a quanto pare, non è mai stato così vicino.