Morto il padre della birra Corona, lascia tutto al suo villaggio: oltre 2 milioni di euro ciascuno

Morto il padre della birra Corona, lascia tutto al suo villaggio: oltre 2 milioni di euro ciascuno

Muore e lascia tutto il suo patrimonio alla grande famiglia allargata: il villaggio dov’è cresciuto, composto da 80 abitanti.

È la storia di Antonio Fernandez, il padre del brand Corona, che dopo aver guadagnato in tutta la sua vita una vera e propria fortuna, ha deciso di fare un ultimo gesto altruistico prima di passare a miglior vita e cioè rendere migliore quella dei suoi compagni.

In sostanza Fernandez ha lasciato 169 milioni di sterline, quasi 200 milioni di euro, al villaggio, Cerezales del Condado.

Considerato i pochi abitanti di quella frazione, ognuno riceverà 2 milioni di sterline, 2 milioni e 350mila euro circa, a testa.

Fernandez è uno che ce l’ha fatta. Ha combattuto con la povertà fin da bambino, ma alla fine non ha mai dimenticato le proprie origini.

Ha avuto una vita piena di colpi di scena ed è il decimo di tredici fratelli.

A 14 anni per andare a lavorare nei campi. Si trasferisce in Messico nel 1949, per lavorare nel birrificio dello zio di sua moglie, Cinia Gonzalez Diez, a cui resterà legato per quasi 60 anni.

Alla “cerveceria” Modelo si fa strada in fretta: viene promosso direttore generale, si occupa del reclutamento di nuovi impiegati, gira per università, fino a quando non gli viene affidato il compito di coordinare la costruzione della “cerveceria” Modelo de Guadalajara, le terza del gruppo.

Negli anni il gruppo sarebbe diventato il più ampio birrificio dell’America Latina, e il secondo più grande del mondo. Nel 1971 diventa presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato del gruppo, cariche che manterrà rispettivamente fino al 2005, anno in cui lascerà il posto al nipote, Carlos Fernandez Gonzalez, e al 1997.

Ma Fernandez è rimasto impresso nelle menti della gente soprattutto per la sua indole buona.

Anche in Messico è diventato un personaggio d’eccellenza, dopo esser stato nominato Illustre Visitatore e aver ricevuto riconoscimenti in molte città messicane e del resto del mondo. Ha ricevuto inoltre la Medaglia d’Onore dal Casino Espanol e il premio Tlamatini dall’Università Iberoamericana.

Un gesto per il quale la comunità lo ricorderà per sempre.