Catania, molestie e pedinamenti alla sua ex compagna: la polizia lo arresta ma il giudice lo libera

Catania, molestie e pedinamenti alla sua ex compagna: la polizia lo arresta ma il giudice lo libera

CATANIA – Gli investigatori di Catania, sotto la guida della Procura Distrettuale e con il supporto della Polizia di Stato, hanno arrestato un 42enne accusato di molestie online e offline nei confronti della sua ex compagna.

La donna aveva contattato il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia postale, esprimendo profondo disagio e stress a causa delle continue molestie e pedinamenti da parte del suo ex compagno. Questi comportamenti erano iniziati dopo la fine della loro relazione, che era durata per un decennio.

L’uomo, incapace di accettare la fine della relazione, aveva manifestato comportamenti ossessivi. Aveva inviato ripetuti messaggi, immagini e aveva utilizzato profili social falsi per minacciarla e insultarla. Era anche riuscito a prendere un vecchio smartphone della donna, usandolo per tracciare i suoi spostamenti.

L’arresto è avvenuto quando la polizia ha sorpreso l’uomo mentre la stava pedinando vicino agli uffici della Polizia Postale. Durante l’operazione, la polizia ha recuperato il telefono utilizzato per tracciare gli spostamenti della donna.

La decisione del gip

Tuttavia, il gip da un lato, ha convalidato l’arresto eseguito «nella flagranza di un atto di appostamento e/o pedinamento», avvenuto per giunta nei pressi degli uffici in cui la persona offesa si era recata per sporgere querela. Dall’altro ha escluso il delitto di atti persecutori e ha ordinato la liberazione dell’arrestato, affermando: «la persona offesa ha genericamente riferito – a fronte delle condotte moleste poste in essere dall’ex convivente, tradottesi, essenzialmente, in appostamenti e pedinamenti e, tuttavia, mai articolatesi tramite minacce o aggressioni fisiche – di temere per la propria incolumità senza contestualmente introdurre circostanze obiettivamente idonee a conferire sostanza a tale ipotetico, “fondato timore”, nonché – ancor più genericamente – di avere modificato le proprie abitudini di vita (“in qualche modo iniziando ad alterare le mie abitudini di vita”) omettendo, ancora una volta, di specificare in cosa detta modifica, probabilmente ancora in itinere, si fosse in concreto tradotta».