Tragedia sulla SP 26, comunità di Rosolini e Pachino chiedono chiarezza sul decesso di Antonio Malandrino

Tragedia sulla SP 26, comunità di Rosolini e Pachino chiedono chiarezza sul decesso di Antonio Malandrino

PACHINO – Sono trascorsi oltre dieci giorni da quel maledetto 28 dicembre, notte in cui sulla SP 26 Rosolini-Pachino un incidente stradale autonomo ha causato la morte di un 18enne di Pachino e il ferimento di altre due persone.

La Fiat 500 arancio su cui viaggiavano i tre giovani diretti verso Pachino, per cause ancora da stabilire, sbanda e impatta contro un muro per poi ribaltarsi.

Sono circa le 3 di una fredda e buia notte. Si dovrà attendere che transiti qualche automobilista prima che sia possibile chiamare i soccorsi. Intanto il bilancio è drammatico: ad avere la peggio è Antonio Malandrino che sedeva sui sedili posteriori dell’auto. Il 18enne pare sia morto sul colpo.

Ferito in maniera grave il passeggero che fortunatamente non è mai stato in pericolo di vita e che oggi, in maniera graduale, sta per riprendersi totalmente. Per chi guidava la Fiat 500, invece, contusioni varie e la frattura del femore; tutt’ora il giovane si trova ricoverato all’ospedale Trigona di Noto.

Intanto, come da protocollo, sono stati effettuati gli esami tossicologici su chi conduceva l’auto, in particolare per capire se sono stati infranti gli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada, che ricordiamo pone il limite del tasso alcolemico a 0,5 grammi/litro, oltre all’assunzione o meno di sostanze stupefacenti.

Dopo ben oltre dieci giorni dall’incidente, però, l’esito degli esami rimane ancora sconosciuto. Le comunità di Pachino e Rosolini ( i tre giovani, infatti, giocavano nella squadra di calcio del Rosolini) chiedono chiarezza su cosa è realmente accaduto quella notte. Il tutto, naturalmente, senza dimenticare l’immane dolore dei genitori e del fratello che hanno perso Antonio.