Raffiche di controllo nel Siracusano: nel mirino due aziende della ristorazione

Raffiche di controllo nel Siracusano: nel mirino due aziende della ristorazione

SIRACUSA – Sono state effettuate raffiche di controlli dai carabinieri di Belvedere, nella frazione di Siracusa, per accertarsi del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.

A finire sotto il mirino delle Forze dell’Ordine sono state due aziende, sottoposte a sanzioni amministrative e alla sospensione delle attività.

Proseguono i controlli dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, in collaborazione con l’Arma territoriale di Belvedere, frazione di Siracusa, coadiuvati dagli Ispettori INL distaccati in Sicilia dalla scorsa estate presso il Dipartimento Generale del Lavoro siciliano, per verificare il rispetto delle norme lavorative e l’applicazione delle leggi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro.

Le ispezioni nelle due aziende di ristorazione del siracusano e i provvedimenti

A finire sotto la lente d’ingrandimento, nei giorni scorsi, sono state 2 imprese nel settore della ristorazione. In seguito ad accurate verifiche e mirate ispezioni presso le aziende in questione, i carabinieri del reparto della Tutela del Lavoro hanno denunciato tre imprenditori ritenuti responsabili di non aver opportunamente vigilato sulla messa in sicurezza dei cantieri.

In particolare, sono state rilevate gravi violazioni circa il lavoro in nero e lo sfruttamento dei dipendenti. Nel corso delle indagini effettuate, è stata accertata la presenza di 8 lavoratori in nero su un totale di 15.

Inoltre, i militari hanno denunciato un lavoratore extracomunitario clandestino, ritenuto responsabile di essersi trattenuto all’interno dello Stato Italiano senza permesso di soggiorno. Nei suoi confronti è stato notificato il decreto di espulsione dal territorio dello Stato Italiano.

A carico delle due aziende sono state addebitate quattro ammende pari ad € 33.033,06 ed elevate sanzioni amministrative, per un totale di 62.440 euro.

Non solo: per entrambe è stata prevista la sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.