LENTINI – Nel corso della mattinata di ieri, gli agenti della polizia di Stato, in servizio al commissariato di Lentini, in provincia di Siracusa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Siracusa nei confronti di Sebastiano Buremi, 24 anni, lentinese, per i reati di detenzione illegale di pistola e lesioni.
L’ordinanza scaturisce dalle indagini svolte dagli agenti del commissariato quando, il 5 novembre 2017 era arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Lentini, accompagnata dal coniuge, una donna raggiunta da un colpo di arma da fuoco. In quell’occasione, la donna e il suo convivente avevano dichiarato che alle 19,30 circa, mentre erano in auto a fare rifornimento in un distributore di via Vittorio Emanuele II, hanno sentito uno sparo – presumibilmente esploso da due giovani a bordo di uno scooter con un casco protettivo – e, subito dopo, si sono accorti che la donna era stata ferita.
La ricostruzione ha però evidenziato sin da subito delle discrepanze che hanno indotto gli investigatori ad approfondire l’intera vicenda.
L’iniziale tentativo di depistaggio e occultamento dei fatti, operato dalla stessa donna e dal suo nucleo familiare (strettamente imparentato con quello di Buremi, suo cugino) è stato smascherato grazie alla perizia investigativa e alle accurate indagini svolte dagli uomini del commissariato che hanno permesso di acclarare le responsabilità penali dell’arrestato e informare la Procura.
In pratica, la donna non si era procurata la ferita all’interno del rifornimento e nessun ignoto le aveva sparato contro per alcun motivo. La donna era infatti passata da casa del cugino che, per sbaglio, le sparò contro mentre manovrava la pistola.
Buremi, ai domiciliari per associazione a delinquere di tipo mafioso e delitti contro il patrimonio (estorsioni, rapine, furti) aggravati dalla finalità di agevolare il clan “Nardo”, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Uragano.
Immagine di repertorio