SICILIA – Anche la Sicilia avrà presto una propria Nazionale di calcio. Non si tratta di una mera suggestione, bensì di una realtà costituita già diversi mesi fa e pronta a debuttare ufficialmente a breve sul rettangolo verde.
La Sicilia Football Association – questa la denominazione della selezione isolana – si prepara ad aggiungersi al novero delle Nazionali senza Stato, una schiera che comprende da tempo numerosi team non appartenenti alla FIFA.
L’idea nasce nel 2018, quando il CONIFA (Confederation of Independent Football Associations) stringe contatti con alcuni esponenti della cultura sicilianista per valutare la possibilità della creazione di una Nazionale locale in grado di competere con altre avversarie sportive.
“Tra queste c’erano già la Sardegna e altre con caratteristiche simili“, spiega ai microfoni di NewSicilia Alberto L’Episcopo, direttore generale dell’associazione ed ex dirigente di Igea Virtus e Chievo Verona. “Da questo primo incontro è stato formato un soggetto costituente, è stato il preludio alla nascita dell’associazione che mi ha dato l’incarico di andare a esplorare la possibilità e di conoscere i vertici del CONIFA“.
Sport veicolo del messaggio identitario
“Ci siamo incontrati nel febbraio 2019 – prosegue – e abbiamo capito che la Sicilia aveva tutti i crismi per far parte di questo contenitore. Abbiamo avviato tutta la macchina organizzativa per sistemare questa realtà. Sempre nel 2019 siamo andati ad assistere all’esordio della Nazionale sarda, con la quale abbiamo rapporti molto stretti anche con progetti comuni. La stima è reciproca, ci chiamiamo “fratelli” con i sardi e abbiamo contatti settimanali“.
“Di quella compagine facevano parte molti ex professionisti del mondo del calcio, lì ho trovato molti ex colleghi del Cagliari, del Bologna e del Brescia che contribuivano al progetto. Ci siamo presi dei mesi per gli aspetti preliminari e organizzativi, nel maggio 2020 abbiamo costituito l’associazione e nell’ultimo anno, pandemia permettendo, abbiamo svolto le pratiche burocratiche per accreditarci“.
“Da un paio di mesi abbiamo lanciato il progetto vero e proprio, stiamo cercando di far capire che oltre lo sport è il veicolo per fare passare un messaggio identitario. Vogliamo far conoscere ai siciliani delle peculiarità della nostra Isola spesso poco note“.
“Un progetto sentito dai calciatori”
Costituita l’associazione, che riunisce soggetti provenienti da tutte le province della Sicilia (un bel messaggio che mira simbolicamente ad abbattere i muri delle rivalità locali), adesso è il tempo di coinvolgere i veri protagonisti, ossia i calciatori siciliani. “Da quando abbiamo lanciato il progetto siamo stati contattati da molti che vogliono sapere come si realizzerà“, racconta L’Episcopo.
“Per una questione di rispetto nei confronti di società e leghe stiamo aspettando la conclusione dei campionati al fine di presentarci in armonia con tutti. Aspetteremo il nulla osta delle società e delle leghe, vogliamo far capire in primis la valenza del progetto che prescinde dai nomi“.
Per l’associazione è fondamentale “condividere l’idea anche con gli atleti che hanno una spinta identitaria forte. Se non dovessero averla, contribuiremo a formarla. Vogliamo che il progetto sia ‘sentito’ dai calciatori“.
“Sulla nostra pagina Facebook abbiamo lanciato una rubrica con una pagina che si occupa di cultura sul perché la Sicilia è una Nazione. Spesso si confonde lo Stato con la Nazione. Il primo è un’entità giuridica regolata da norme che controlla un territorio con delle leggi, la Nazione invece è una comunità di persone in un determinato ambito geografico che condividono storia, cultura e lingua. Il Siciliano, per esempio, è una lingua riconosciuta dall’Unesco“, sottolinea.
La Catalogna come esempio virtuoso
Il paragone più illustre, quando si parla di sport e sentimento identitario, rimane certamente quello della Catalogna. La “Selecció”, oltre ad aver annoverato nel suo recente passato atleti di classe mondiale come Gerard Piqué, Carles Puyol e Xavi Hernández (non a caso tutti elementi del Barça simbolo del catalanismo), rappresenta oggi l’apice di un vero e proprio “movimento” culturale capace di emergere sotto la spinta di una grande tradizione che abbraccia più discipline.
“La Catalogna partecipa con 60 sport diversi circa – ricorda L’Episcopo – e in questo modo è riuscita ad acquisire credito nel corso degli anni. La Catalogna ha già fatto partite con Nazionali FIFA, l’ultima due anni fa con il Venezuela e ha vinto. Si tratta di un esempio virtuosissimo di una Nazione che, tramite il calcio e altri sport, è riuscita a far conoscere al mondo il perché della propria identità“.
Le maglie e il contest per il logo
Per il debutto della Nazionale Siciliana in una competizione internazionale (si parla del 2022), l’associazione ha già lanciato le tre maglie ufficiali. La prima, chiamata “Vespiru”, ha i colori giallorossi e fa riferimento all’insurrezione del Vespro siciliano del 1282, la seconda, “Fidiricu”, è bianca con una striscia trasversale giallorossa e ricorda la bandiera del Regno di Sicilia sotto Re Federico III, mentre la terza è denominata “Ruggeru” ed è blu con una striscia a scacchi bianchi e rossi in memoria dello scudo della dinastia degli Altavilla, rappresentati da re Ruggero II.
Adesso bisogna scegliere il logo che dovrà apparire sulle maglie e, per questo, la Sicilia Football Association ha lanciato un contest pubblico. C’è tempo fino alle ore 12 di sabato 5 giugno per inviare la proposta all’indirizzo mail dell’associazione. In seguito, i loghi pervenuti potranno essere votati sulla pagina Facebook.
Alberto L’Episcopo ci spiega che l’associazione ha voluto dare “un’identità molto forte alle magliette. Ognuna rievoca un momento storico, pensiamo che il progetto non è nostro ma dei siciliani. Abbiamo pensato che il logo dovesse essere scelto da loro, le proposte verranno messe sulla pagina Facebook e saranno messe a votazione“.
“Il gruppo direttivo della Nazionale, insieme ai tecnici, farà delle valutazioni perché il marchio deve essere riproducibile e ci sarà anche un passaggio tecnico. Il logo della Nazionale sarà scelto dal popolo, così come la bandiera del Vespro che ci rappresenta è stata scelta dal popolo. Inoltre, il premio per l’autore del logo vincitore sarà le tre prime maglie prodotte con il logo ideato“, conclude il dirigente.
Fonte foto: Facebook – Sicilia Football Association