SICILIA – È arrivata, dopo qualche ora di attesa, la replica da parte della Protezione civile regionale in merito ai presunti ritardi sulla comunicazione del rischio maltempo in Sicilia a seguito degli ingenti danni provocati dalle pesanti precipitazioni in diverse aree dell’isola, in particolare a Catania e provincia.
L’allerta meteo, sottolinea la Protezione civile tramite una nota diffusa sul portale della Regione Siciliana, “è stata ampiamente annunciata e la Protezione civile regionale, in base alla previsione dei quantitativi di pioggia fornita dal Centro funzionale centrale di Roma, ha comunicato con 24 ore di anticipo un’allerta arancione per la Sicilia occidentale e un’allerta gialla per il resto dell’Isola“.
I rovesci che si sono riversati in Sicilia sono stati “violenti, circoscritti e improvvisi, tipici del clima tropicale, con picchi di varia intensità e durata su tutta la Sicilia. In particolare, nell’area orientale dell’Isola sono caduti 30-35 mm di pioggia in circa 3 ore contro i quasi 60 mm in circa 2-3 ore nelle zone occidentali e meridionali“.
“Con 24 ore di anticipo – sottolinea ancora la Protezione civile – il Dipartimento regionale della Protezione civile ha comunicato correttamente a tutti i Comuni, alle Prefetture e agli enti interessati, l’attivazione della fase operativa di ‘preallarme’ per rischio temporali in Sicilia occidentale e della fase operativa di ‘attenzione’ per la Sicilia orientale“.
Immediata anche la spiegazione di Salvo Cocina, dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile: “L’evento meteo ha raggiunto caratteristiche estreme perché aggravato da forti raffiche di vento con velocità e direzioni variabili non prevedibili puntualmente. Si tratta di fenomeni temporaleschi, denominati ‘downburst‘, raffiche discendenti accompagnate da precipitazioni e fulminazioni, diversi dalle trombe d’aria che invece hanno moto vorticoso“.
“Sono eventi da clima tropicale oggi sempre più frequenti alle nostre latitudini, probabilmente causati dai cambiamenti climatici in atto, e a cui bisogna essere preparati, ma impossibili da localizzare in anticipo, perché si formano in maniera improvvisa e colpiscono aree molto ristrette“.
“Le raffiche discendenti localizzate – aggiunge ancora Cocina – hanno prodotto danni principalmente a strutture precarie, come tettoie, gazebo, tende e cartelloni pubblicitari, sia a causa della cattiva fattura degli stessi che del cattivo fissaggio, ma principalmente per l’estrema velocità delle raffiche di vento“.
“Gli allagamenti di sottopassi e parti depresse sono stati causati dalla cattiva regimentazione delle acque superficiali anche dovuta alla mancanza di manutenzione delle caditoie e all’inadeguatezza della rete fognaria. Mentre i fenomeni di smottamento sulle sedi stradali sono stati causati dalla mancanza di manutenzione dei terreni limitrofi alla rete stradale anche secondaria“, conclude Cocina.