Incidenti stradali, ancora troppe vittime in Sicilia e in Italia: prevenire si può, ecco come – INTERVISTA

Incidenti stradali, ancora troppe vittime in Sicilia e in Italia: prevenire si può, ecco come – INTERVISTA

SICILIA – Mettersi alla guida richiede responsabilità, attenzione pazienza. Ma a volte tutto questo non basta. In Italia gli incidenti stradali sono una delle principali cause di morte, la prima per i giovani tra i 15 e i 24 anni.

Prevenzione e controllo possono interrompere il ‘paradosso del giovane guidatore‘, per il quale una condotta di guida imprudente e senza conseguenze rafforza la convinzione di essere immuni da rischi“, sottolineano dal Ministero dell’Interno.

La strada, nolente o volente, costituisce una delle maggiori – se non la più grande – fonte di pericolo per la nostra sicurezza perché è vero che è possibile prevenire conseguenze drammatiche, ma è altrettanto reale che non in tutti i contesti è realizzabile.

Partendo dalla consapevolezza che guidare è un rischio perché non si possono prevedere gli atteggiamenti altrui, ciò che resta da fare è sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale e riflettere.

2NOVE9: professionisti al servizio

Ai microfoni di NewSicilia è intervenuta la dottoressa Simona Neotti, vice presidente di 2NOVE9 – Associazione Vittime Incidenti Stradali APS. Nata dal sodalizio realizzato da amici che hanno condiviso il loro dolore per la perdita di alcune persone care a seguito di incidenti stradali, l’associazione è stata fondata da Roberto Cancedda (presidente), Simona Neotti (vice presidente) e Marta Manni (segretaria – tesoriera).

Si occupa di assistere gratuitamente le persone rimaste vittime di sinistri e i loro familiari, dal “semplice” tamponamento a, purtroppo, eventi più gravi o mortali, avvalendosi dei migliori studi legali in Italia specializzati nella materia dell’infortunistica stradale, disposti a seguire le persone che si rivolgono a 2NOVE9.

Ma non è tutto: viene fornito anche un supporto psicologico attraverso professionisti, in grado di aiutare nell’elaborazione del trauma o del lutto a seguito di incidente.

“Garanzia” per le vittime della strada

2NOVE9 assiste le vittime nel percorso di guarigione, attraverso un cammino medico che ripieghi sulle cure più innovative e gli istituti rinomati per un eventuale riabilitazione, fino a terminare il percorso di reinserimento attraverso lo sport e l’inclusione sociale.

Nell’ambito assistenziale è costituita, quindi, da una fitta rete di professionisti, leader nei propri settori, che prestano gratuitamente il loro supporto coordinati dalla nostra associazione.

L’associazione 2NOVE9 è una realtà dinamica, costituita da figure serie e composta anche dall’esperienza di tante famiglie che – a loro tempo – sono stare lasciate sole. Diventa quindi una “garanzia” per le vittime della strada, che in questo modo ottengono i migliori servizi e vengono protette anche da speculazioni, richieste di denaro o percentuali sui risarcimenti percepiti.

Contatti

Per conoscere tutti i servizi di assistenza, i progetti di prevenzione o di sicurezza infrastrutturale è possibile contattare 2NOVE9 attraverso i canali social oppure tramite il sito internet ufficiale.

Se si ha, invece, l’esigenza di comunicare in maniera urgente e ricevere assistenza immediata a seguito di incidente stradale, si può contattare contattare il Responsabile Regionale (Sicilia) Emanuele Fonti (tel. 366-3588676) oppure la vice presidente o il presidente (340-8910083 – 346-6921659).

Premesso questo, scendiamo più nel vivo della questione analizzando le principali cause di incidenti, con focus sulla Sicilia, fornendo validi consigli per i guidatori e non solo. Parola d’ordine: Prevenzione.

2nove9 associazione

Fonte immagine: www.2nove9.com

La situazione in Sicilia

Le cause degli incidenti in Sicilia sono pressoché identiche a quelle rilevate nel resto d’Italia. La dottoressa Neotti ha precisato: “Tra le principali motivazioni vi è la distrazione, costituita non solo dall’uso del cellulare, uno stile di guida spesso non compatibile con i minimi criteri di sicurezza per se stessi e per gli altri, uniti a uno stato di degrado di numerose infrastrutture che nel corso degli anni non solo non hanno seguito un incremento tecnologico ma spesso sono state abbandonate a se stesse“.

Nel dettaglio: “Abbiamo notato che la maggior parte degli incidenti in Sicilia ha visto interessati utenti della strada residenti in realtà provinciali o appartenenti a piccole comunità locali“.

Cause di incidenti vs cause di lesioni

Poi è necessario capire la differenza tra le cause di incidenti e le cause di lesioni: “La prima, per esempio, può essere la velocità, spesso non adatta alla tipologia di infrastruttura che stiamo percorrendo. Quello che invece notiamo in particolar modo nel territorio siciliano sono però le cause di lesioni a seguito di incidente. Purtroppo una parte fondamentale è data dal mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, sia anteriori che posteriori, e dei dispositivi di ritenuta per i bambini“.

Occorre investire di più nella formazione dei cittadini fin dall’infanzia e, a tal proposito, l’associazione 2NOVE9 ha messo a disposizione, attraverso i propri volontari presenti in Sicilia, numerose attività di educazione emozionale realizzate in concerto con la Polizia di Stato i cui contenuti sono stati selezionati da prestigiose università, come La Sapienza di Roma.

Lo stato delle infrastrutture siciliane

Anche in Sicilia, nelle sperimentazioni effettuate, siamo riusciti a cambiare la percezione del pericolo e il modo di approcciarsi alle infrastrutture a favore di molte persone. Ma se da una parte l’incidente è sempre un errore umano, purtroppo nell’Isola del Sole la causa di lesioni è determinata in maniera massiccia anche dallo stato delle infrastrutture, per le quali occorre un puntuale aggiornamento delle competenze tecniche sia dei responsabili della gestione delle infrastrutture stesse, che delle maestranze che eseguono i lavori“, aggiunge.

Abbiamo infatti una media decisamente più alta per numero di incidenti, lesioni e decessi nelle aree extraurbane o sulle autostrade, appunto per l’inadeguatezza dei presidi di sicurezza: “Guardrail ‘normali’ montati al posto dei ‘bordo-ponte’ che non trattengono i veicoli e li fanno precipitare dai viadotti, piuttosto che autovelox collocati in punti errati che diventano una causa di incidente, oppure manti stradali completamente usurati.”

“Non tutti sanno per esempio che lo stato di usura degli pneumatici influisce solo per 1/3 sull’aderenza del veicolo, mentre i 2/3 sono determinati dallo stato di usura proprio dell’asfalto“, spiega.

Prosegue: “Tra le principali cause di questo degrado vi è senza dubbio incompetenza, imprudenza e negligenza. Spesso le amministrazioni non sanno che vi sono fondi regionali, statali ed europei che potrebbero aiutarli a risolvere le loro criticità infrastrutturali. Oppure ne sono a conoscenza ma non sono in grado di partecipare ai bandi per ottenerli“.

“Non è un problema economico”

Non è quindi un problema economico quello siciliano, perché i soldi per la sicurezza degli utenti della strada sono davvero numerosi. La nostra attività in Sicilia, attraverso i nostri volontari residenti, ci ha permesso di aiutare moltissime amministrazioni a iniziare percorsi di adeguamento dei criteri di sicurezza, che spesso però si scontrano con realtà completamente inadempienti verso i cittadini e verso le quali siamo dovuti intervenire in maniera drastica e decisa“, dichiara.

In generale, bisogna però dar merito alle amministrazioni siciliane in quanto da loro abbiamo ricevuto il maggior riscontro in termini di propositività e ascolto rispetto alla media nazionale degli interventi da noi effettuati. È grazie anche alla collaborazione con gli enti di gestione locali che abbiamo contribuito alla messa in sicurezza di oltre 1000 km di infrastrutture e a salvare una media di 80 persone. Questi risultati sono stati raggiunti soprattutto grazie all’apporto delle realtà siciliane e dal lavoro incessante dei nostri volontari presenti in Sicilia“, afferma con orgoglio la dottoressa Neotti.

Distrazione/Uso del cellulare alla guida

Come accennato, il 74% degli incidenti è causato da fonti di distrazione e la principale tra queste è appunto il telefonino, utilizzato in ogni sua forma. La disattenzione determina, a sua volta, l’aumento dei casi di mancata precedenza, la dimenticanza dell’inserimento delle frecce prima di effettuare una svolta o mentre stiamo percorrendo una rotatoria, ecc.

In America oggi è bandito anche l’uso dei sistemi vivavoce e degli auricolari perché gli studi hanno dimostrato che l’unica maniera per evitare un incidente stradale è guidare e basta, stando sempre concentrati su quest’azione.

Purtroppo in Italia non abbiamo ancora una normativa cosi stringente. “Nonostante cruscotti sempre più ‘Home-Entertainment’ dobbiamo comprendere che l’autovettura non è l’estensione del salotto di casa, ma un mezzo che può trasformarsi in una vera e propria arma“, spiega la vice presidente di 2NOVE9.

“Il nostro corpo ci ‘inganna’”

Inoltre: “Guidare stando al telefono dà sicuramente effetti diversi dall’alcool o droghe, ma il risultato in termini di reazione per il nostro corpo sono gli stessi dati dalla guida in completo stato di ebbrezza“.

Se poi pensiamo che guardare una notifica o un messaggio ci fa percorrere ‘al buio’ altri 50 metri se stiamo viaggiando a 50 km/h forse possiamo percepire meglio che non saremo mai in grado di reagire in tempo a un errore altrui per esempio, come l’attraversamento di un bambino oppure a eventi come una coda improvvisa“, specifica.

In queste condizioni, prima di arrestare un veicolo a una velocità cosi ‘bassa’ percorreremo l’equivalente di un campo da calcio. Ciò che sto esponendo è quello che fisicamente accade, ciò che succede a tutti noi nella realtà… anche se il nostro corpo ci ‘inganna’ dando l’illusione che tutto sia sotto controllo“, ricorda.

Come prevenire gli incidenti stradali?

Dunque, quando ci si mette alla guida bisogna essere consapevoli. Per prevenire incidenti stradali, nei limiti del possibile, vi sono degli accorgimenti da adottare, tutti molto semplici e immediati: cinture allacciate, seggiolini, pazienza e attenzione.

Sul punto, la dottoressa Neotti: “Innanzitutto occorre sempre, sempre, SEMPRE, allacciare le cinture di sicurezza sia davanti che dietro, così come è necessario trasportare sempre, sempre, SEMPRE i bambini sotto i 150 cm su adeguati dispositivi di ritenuta e/o cinture: un bambino di 10 kg, a 30-40 km/h in caso di impatto arriva a esercitare una spinta anche di 245 kg, diventando impossibile da trattenere per qualsiasi essere umano“.

Per gli adulti questo rapporto aumenta in maniera esponenziale, per questo nonostante la migliore forma fisica, i conducenti o i passeggeri riportano forti traumi anche a basse velocità e spesso vengono proiettati fuori dai veicoli“, afferma.

Anche i trasportati sui sedili posteriori devono essere correttamente ritenuti attraverso le cinture di sicurezza: “A 70 km/h una persona di 70-80 kg a seguito di impatto e senza cintura, con il suo peso spezzerà il sedile di fronte, in quanto questo non è progettato per reggere simili sollecitazioni e causerà il decesso certo di chi siede al posto anteriore“.

NON utilizzare i dispositivi cellulari e, se sappiamo che non riusciremo a farne a meno, riporli nel vano porta oggetti o nel bagagliaio“, come già esposto.

Poche e semplici regole

Agli utenti della strada, quindi, è chiesto il rispetto di poche e semplici regole. Si deve comprendere che da ogni singola azione quotidiana si può determinare l’incolumità di sé stessi e degli altri.

Quindi: “Se non si ha la visuale libera, se si è fermi a uno stop e non si è sicuri di poter passare, si può scegliere di attendere, perdendo forse un attimo del proprio tempo ma senza perdere la vita in un attimo“.

Attenzione agli altri!

Inoltre se noi siamo “conducenti perfetti” in grado di gestire al meglio tutte le situazioni di pericolo, dobbiamo pensare che gli altri potrebbero non esserlo: “Nessuno di noi darebbe le chiavi di casa a uno sconosciuto ma ogni giorno incrociamo centinaia di veicoli con conducenti di cui non sappiamo nulla e che potrebbero in qualche modo mettere in pericolo la nostra vita: per questo dobbiamo abituarci a pensare anche per gli altri“.

Doveroso, quindi, un invito alla riflessione generale: “Le normative contenute nel Codice della Strada non sono frutto di capricci dei legislatori, ma regole che arrivano a noi dopo centinaia di migliaia di incidenti, scritte dopo il decesso di migliaia di bambini, madri e padri. Osserviamole“.

guida sicurezza

Covid e incidenti stradali: calo reale?

Il lockdown e il periodo Covid in generale ha determinato inizialmente un forte decremento del numero di incidenti stradali ma “con le riaperture parziali, abbiamo notato che i primi incidenti rilevati presentavano una pesante gravità“.

Ora il numero sta tornando ad aumentare e il prolungato periodo di inattività alla guida sta presentando il suo conto: “Occorre riprendere gradualmente a ripercorrere le distanze o, per i motociclisti, effettuare corsi di aggiornamento di guida sicura o preventiva prima di risalire in sella ed eseguire motogiri impegnativi. Questo non perché non siano più capaci di guidare una moto, ma perché sono la categoria decisamente più a rischio e che può tutelarsi meglio attraverso le soluzioni citate“.

Le campagne di sensibilizzazione sul tema

Negli anni sono state avviate tante campagne di sensibilizzazione in Italia sul tema della sicurezza stradale, promosse a macchia di leopardo ma, in Sicilia, la vice presidente di 2NOVE9 ha riferito di aver rilevato pochissime attività virtuose.

Di certo le collaborazioni internazionali che 2NOVE9 ha in corso ci dicono che si devono investire parecchi fondi sulla formazione e sulla prevenzione, sia verso i gestori delle infrastrutture che verso i cittadini, soprattutto appartenenti a piccole comunità“, sostiene.

Una sensibilizzazione effettuata attraverso semplici spot non spiegati, cartellonistica con immagini “forti”, oppure basata su attività di educazione stradale da scuola guida non sono più sufficienti.

Ecco perché “vanno fatti investimenti massicci su attività di educazione emozionale affinché l’utente della strada capisca che esistono determinate regole e che ogni giorno lui o uno dei suoi cari potrà essere una di quelle 9 persone che non torneranno a casa, oppure una delle 382 persone che rimarranno ferite gravemente se non rispetta gli accorgimenti“.

Segnali positivi rispetto al passato

Purtroppo “la nostra preoccupazione principale oggi è quella di prendere un verbale se veniamo ‘beccati’ a commettere un’infrazione: la prevenzione è una cosa, la repressione è un’altra“.

I segnali sono comunque positivi: “In 20 anni la riduzione delle vittime di incidenti in Italia e in Sicilia è stata davvero incredibile, anche se in questo momento vanno fatti gli sforzi maggiori perché sono cambiati i canali di comunicazione, le modalità di esposizione e quindi l’incremento del grado di consapevolezza ha subito un rallentamento considerevole che costa quotidianamente vite e denaro pubblico“.

In conclusione, ciò che conta non è imporre delle norme ma sviluppare una vera e propria cultura sulla sicurezza stradale, ricordando che la vita è una e che non bisogna sprecarla. Quando ci mettiamo a bordo di un’auto, una moto o qualsiasi altro veicolo, riflettiamo ma soprattutto… guidiamo e basta. Per noi, le nostre famiglie e chi ci circonda.

Grazie a Simona Neotti e l’associazione 2NOVE9 per il prezioso contributo fornito alla nostra redazione e per ciò che, quotidianamente, si impegnano a fare per il bene di tutti.