Cronaca

Giornata dedicata alle persone scomparse: il ricordo, il 12 dicembre, di Penelope Italia

Una giornata di sensibilizzazione nazionale al fenomeno.

Una giornata che vuole esser di ricordo per gli scomparsi e di sostegno alle famiglie che cercano un loro caro, ma che è, negli intenti comuni di tutti gli organi istituzionali e delle associazioni che operano sul campo, occasione per fare il punto su quello che è stato fatto finora e di quello che si può fare per contrasto al terribile fenomeno.

Secondo gli ultimi dati della relazione stilata dal Commissario Straordinario e dal Ministero dell’Interno, sono in tutto 250.008 le denunce di scomparse registrate dalle Forze dell’ordine dal 1° gennaio 1974 al 30 giugno 2020. Di queste, 188.182 riguardano persone ritrovate.

Mancano ai loro cari ancora 61.826 scomparsi. Una vera e propria emergenza sociale che non può coinvolgere soltanto i familiari ma che è dolore di tutta la società civile.

Penelope Italia, costituitasi nel 2002 proprio nel nome e in aiuto dei familiari delle persone scomparse, impegna tutte le proprie forze per dare voce a quelle famiglie che perdendo le tracce di un proprio congiunto, non sanno come agire nelle prime ore dall’evento, ore che sappiamo esser sempre determinanti.

Oggi Penelope Italia è una realtà presente in quasi tutte le Regioni italiane. I famigliari, nel corso di questi anni, sono stati affiancati da professionisti forensi, medici e psicologi che, volontariamente e con dedizione hanno messo e mettono a servizio delle famiglie, le loro competenze.

E di battaglie Penelope Italia nel corso dei suoi 18 anni ne ha combattute:

  • ha ottenuto l’istituzione della figura del Commissario Straordinario per le persone scomparse facente parte del Ministero dell’Interno. È stata parte attiva nella promulgazione di una Legge: la 203 del 14 novembre 2012, che regola le azioni che le forze dell’ordine devono mettere in campo immediatamente nei casi di scomparsa.
  • oggi, Penelope Italia si sta battendo per ottenere di istituire una banca dati con i profili DNA del congiunto più prossimo allo scomparso, per far si che, al ritrovamento di un cadavere ignoto, si possa eseguire immediato confronto, tante sono le salme senza nome che hanno sicuramente qualcuno che, ignaro del suo destino, continua a cercarlo vivo. Perché come recita il motto dell’associazione: “Chi dimentica, cancella e noi non dimentichiamo”.
Redazione

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