Catania contro Dpcm: “Protesta pacifica rovinata da un gruppetto di violenti”, la testimonianza di Pietro Crisafulli

Catania contro Dpcm: “Protesta pacifica rovinata da un gruppetto di violenti”, la testimonianza di Pietro Crisafulli

CATANIA – Quella di ieri doveva essere la serata degli imprenditori catanesi e dei cittadini onesti e stanchi, riuniti per alzare la voce contro le restrizioni dettate dall’ultimo Dpcm volute dal Governo Conte.

Fin dall’inizio la manifestazione, durante la quale anche io ho preso la parola, si è svolta in maniera pacifica e armoniosa“, racconta Pietro Crisafulli, testimone diretto di quanto è avvenuto ieri sera a Catania.

Ho partecipato alla manifestazione sia come rappresentate dell’Associazione Sicilia Risvegli che dell’Associazione Italiana Vittime della Strada, sia come privato cittadino per esprimere la mia contrarietà a quanto è stato fatto fino a questo momento“, prosegue Crisafulli.

Dal racconto del testimone è evidente che i catanesi riuniti non avessero alcuna intenzione di unirsi ai toni tenuti in altre città italiane come Napoli, dove i disordini sarebbero stati di una certa entità.

Ma ad un certo punto l’atmosfera pare essere cambiata radicalmente a causa di un’azione violenta ed evidentemente premeditata e organizzata: “Un gruppo di persone vestite di nero e incappucciate per non essere riconosciute avrebbe lanciato una prima bomba carta, che mi avrebbe anche colpito, creando paura tra i manifestanti“.

Alla prima bomba rudimentale ne sarebbero seguite altre 3 o 4 nei pressi della Prefettura: “Gli agenti non hanno reagito nonostante fossero in tenuta antisommossa e non hanno mai assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti dei presenti. Dopo lo scoppio delle bombe carta il gruppetto si sarebbe dileguato dopo uno scontro avvenuto tra i membri stessi del gruppo verso piazza Università“, prosegue il racconto del testimone.

L’evento ha destabilizzato e urtato la sensibilità dei cittadini onesti che si erano riuniti con tutti i buoni propositi per dare voce alla città di Catania e per urlare il suo dissenso contro ciò che sta rovinando la nostra economia“, conclude Crisafulli.

Il disordine volutamente creato dal gruppetto di persone, già noto sopratutto nell’ambiente calcistico catanese, responsabile dell’esplosione delle bombe carta, ha rischiato di mettere in cattiva luce la reputazione dei catanesi onesti, scesi in piazza per fare ascoltare la voce di un’intera categoria ma anche di una Città in ginocchio a causa della crisi economica.

Immagini di Pietro Crisafulli