SICILIA – Cresce ancora il numero di contagi da Coronavirus in Sicilia, come dimostrano anche le immagini degli ultimi giorni dell‘infinita coda di autoambulanze all’ospedale Cervello di Palermo, simbolo dell’aumento della curva pandemica sull’Isola.
In seguito a questa situazione anche diversi sindaci siciliani stanno prendendo provvedimenti, in modo particolare per quanto riguarda la questione scuole. Molte di esse, infatti, non riapriranno almeno fino al 15 gennaio.
Partendo dai due Comuni della provincia etnea di Adrano e Biancavilla, dove i rispettivi sindaci, Fabio Mancuso e Antonio Bonanno, hanno appunto deciso di prorogare la chiusura delle scuole fino al prossimo 15 gennaio.
Provvedimento assunto a causa dell’aumento dei contagiati nei due Comuni, oltre all’impossibilità di attivare massicci controlli preventivi sul piano sanitario. Inoltre ,sempre i due sindaci provvederanno a chiedere alla Regione Siciliana di istituire la zona arancione. Nella giornata di oggi il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha già promulgato la zona arancione in altri 42 Comuni isolani.
Attraverso una nota da parte della congiunta di Comuni di Adrano e Biancavilla, i primi cittadini dichiarano: “Per le scuole dei nostri Comuni è difficile, se non impossibile, pianificare uno screening preventivo di ogni alunno prima del suo ingresso a scuola previsto per lunedì 10, per mancanza di tamponi dell’Asp di competenza. Nel nostro distretto sanitario va a rilento la campagna sui tamponi”.
Continuano i due sindaci: “Queste criticità offrono un quadro non preciso, numericamente al ribasso, della situazione dei contagiati. A risentirne è anche la classificazione territoriale basata sulla colorazione giallo-arancione-rosso. Di qui la decisione di chiedere la ‘zona arancione’ alla Regione.
In presenza di una situazione di rischio sanitario per centinaia di giovani studenti e per le famiglie a loro collegate, abbiamo deciso di chiudere le scuole fino al 15 gennaio. Per garantire il diritto allo studio si farà ricorso alla didattica a distanza”, concludono.
Sempre i due primi cittadini di Adrano e Biancavilla potrebbero valutare la proroga di chiusure degli istituti ancora per un’altra settimana.
Un altro dei tanti Comuni dell’Isola che annullerà le lezioni in presenza sarà quello di Canicattì, nell’Agrigentino, dove le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse anch’esse sino al 15 gennaio prossimo. A renderlo noto su Facebook è stato il primo cittadino di Canicattì, Vincenzo Corbo: “Prendo atto del continuo aumento dei contagi nella nostra città ed ordino la sospensione di tutte le attività scolastiche e didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado pubbliche e paritarie dal 10 al 15 gennaio.
Ci ritroviamo in una situazione di estrema emergenza dovuta soprattutto al pessimo comportamento di moltissimi miei concittadini incuranti di tutte le raccomandazioni prefestive a loro rivolte e quindi mio malgrado ordino la suddetta chiusura per salvaguardare maggiormente la salute dei più piccoli e della popolazione scolastica onde evitare un incremento già alto nel numero dei contagi“, conclude Corbo.
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