Ragusa, muore bimbo di due mesi. Procura apre un’inchiesta

Ragusa, muore bimbo di due mesi. Procura apre un’inchiesta

RAGUSA – Non è ancora certo se sia trattato dell’ulteriore caso di malasanità in Sicilia o solo di una tragedia difficile da prevedere. Ma una cosa è sicura: avrebbe dovuto essere un giorno come un altro per il piccolino che da poco aveva compiuto il sessantesimo giorno di vita e invece, lo scorso sabato, il neonato è morto nell’ospedale “Paternò Arezzo” di Ragusa. 

Stando alle prime e fugaci ricostruzioni, pare che dopo la somministrazione di un vaccino, i medici abbiano ricoverato il bimbo nel tentativo di salvare la sua giovane vita, ma non c’è stato niente da fare. I genitori, ancora in fase di choc per l’accaduto, hanno chiesto l’apertura delle indagini per ricostruire le cause della tragedia che li ha violentemente travolti.

I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Botti, si sono subito messi al lavoro. Al vaglio degli inquirenti la cartella clinica del neonato mentre dieci persone tra personale dell’ospedale e dell’Asp di Ragusa sono state iscritte nel registro degli indagati.

Obiettivo dell’inchiesta della Procura e delle indagini dei carabinieri è quello di far luce su eventuali responsabilità da parte dello staff dell’ospedale o del personale dell’Asp di Ragusa che ha provveduto alla somministrazione dei vaccini.

Ma la direzione aziendale dell’Asp di Ragusa ha già precisato che il piccolo era affetto da malformazione cardiaca congenita e puntualizzato che il paziente era stato ricoverato nella stessa struttura ospedaliera la sera prima del decesso proprio per questo problema di salute. 

Ma c’è un altro caso su cui è stata aperta un’inchiesta: la morte del feto che una donna di 39 anni, di Scicli, portava in grembo da sei mesi. Spesso la donna, in preda a forti dolori si era rivolta ai sanitari degli ospedali di Ragusa e Modica, ma sempre, rassicurata, era stata rispedita a casa: “Tranquilla, nulla di grave, tutto procede bene” le dicevano i medici.

Oggi si apprende che due mesi fa la donna in preda a dolori addominali particolarmente forti si era precipitata all’ospedale Maggiore di Modica ma qui i medici non hanno potuto far altro che verificare l’avvenuto decesso del feto.