Operazione antimafia a Ragusa: in manette i Consalvo, vessavano gli imprenditori della zona

Operazione antimafia a Ragusa: in manette i Consalvo, vessavano gli imprenditori della zona

RAGUSA – Decapitata la famiglia mafiosa Consalvo di Vittoria. Tutti in manette. Imponevano le loro forniture e i loro servizi agli imprenditori della zona e nessuno poteva sottrarsi alla loro volontà.

Dopo due lunghi anni di indagine, grazie anche a intercettazioni telefoniche ed ambientali, si è conclusa l’operazione antimafia “BOX” con l’arresto, per ordine della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, della nota famiglia vittoriese.

[wpvp_embed type=youtube video_code=Gk8ptzM61tw width=670 height=377]

Manette ai polsi, dunque, di Giacomo Consalvo, 60 anni, Giovanni Consalvo, 35 anni, già in passato arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti ed estorsione, e Michael Consalvo, 26 anni, già segnalato per traffico di droga.

Giacomo Consalvo, Giovanni Consalvo, Michael Consalvo

Giacomo Consalvo, Giovanni Consalvo, Michael Consalvo

Il loro potere intimidatorio sarebbe derivato dall’appartenenza al clan mafioso degli Stiddari “Dominante”.

Le intercettazioni hanno inoltre provato che i tre arrestati disponevano di armi da fuoco pronte per essere utilizzate contro i “disobbedienti“.

Secondo quanto emerso dalle indagini, padre e figli,  titolari di aziende per il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli, cassette ed imballaggi in plastica, da qui il nome dell’operazione Box (cassetta), avrebbero imposto con la forza a imprenditori, rappresentanti e addetti al mercato, forniture e servizi nel mercato ortofrutticolo di Vittoria detenendone, a conti fatti, il monopolio. Ne conseguivano, per la famiglia Consalvo, guadagni di svariate migliaia di euro al mese.

Nessuna cassetta entra qui sul mio territorio senza che io ne sappia niente”avrebbe dichiarato uno degli indagati. Pertanto, se qualche ditta vittoriese avesse dovuto fare acquisti nel settore degli imballaggi per prodotti della terra e cassette in legno, avrebbe dovuto rivolgersi obbligatoriamente a tale gruppo criminale o, nel caso in cui si fossero affidati ad altri fornitori,  gli imprenditori agricoli venivano costretti a pagare una tangente per poter lavorare a Vittoria.

L’avidità di Giacomo Consalvo e la brama di potere era talmente tanta da essere arrivato, addirittura, a minacciare più volte di morte uno dei figli nel caso in cui avesse venduto cassette a Vittoria. Tale servizio era appannaggio esclusivo del padre. In caso contrario  gli avrebbe “sparato in testa.

Inoltre, le perquisizioni effettuate a carico di Giovanni Consalvo hanno permesso di rinvenire titoli e contanti per quasi 450 mila euro, tra cui assegni bancari molti dei quali firmati in bianco. Il denaro è stato già depositato in attesa dell’esito delle indagini che verranno condotte per appurare la provenienza del contante e degli assegni.

Diversi sono gli imprenditori del vittoriese e delle città limitrofe, vittime dei Consalvo, che oggi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo grazie all’operazione della Polizia di Stato che continuerà ad indagare su altri soggetti vicini al gruppo mafioso.