Palermo, la diatriba tra Comune e società per la concessione del Barbera è un insulto ai tifosi rosanero

Palermo, la diatriba tra Comune e società per la concessione del Barbera è un insulto ai tifosi rosanero

Non c’è pace per i tifosi rosanero!

Dopo la promozione in Serie C, guadagnata sul campo, ma ufficializzata a tavolino, senza neppure la possibilità di festeggiare adeguatamente a causa della pandemia, dopo la rottura dell’idillio tra Mirri e Di Piazza, che tanta delusione ha portato ai tifosi, ecco l’ennesima preoccupazione per chi ha i colori rosanero nel cuore e nella mente: inattesa è arrivata la diatriba sul rinnovo della concessione del Barbera.

Da una parte il Comune, che a parole si è detto sempre vicino alla nuova società che ha riportato la squadra tra i professionisti, che pretende il rispetto totale del contratto di concessione che prevede, come riportato dal Giornale di Sicilia oggi in edicola, il pagamento di ben 315.000 euro all’anno per poter utilizzare il Barbera.

Tale richiesta è suffragata da una clausola inserita nell’avviso pubblico per presentare le offerte per rilevare il titolo sportivo dell’ex U.S. Città di Palermo: tale clausola stabiliva che i partecipanti all’avviso pubblico dichiarassero di “conoscere ed accettare le tariffe e le condizioni generali relative all’utilizzo dello stadio così come previste dal contratto di concessione in uso”.

Dall’altra parte la Ssd Palermo, che ritiene il canone, negoziato quando il Palermo era in Serie A, inadeguato per la situazione attuale e si fa forte di un’altra clausola presente nell’avviso pubblico che prevedeva “successivi adeguamenti o modifiche in conformità a valori patrimoniali”.

In tutto questo i tifosi, con una gran voglia di tornare sugli spalti del Barbera ad osannare i propri beniamini dopo tanto tempo di forzata assenza, si sentono insultati perché non presi assolutamente in considerazione. E parliamo di quella folta rappresentanza di tifosi che mai ha fatto mancare il proprio supporto alla squadra nel campionato di Serie D, in casa ed in trasferta. E le parole dell’amministratore delegato Sagramola, che dichiara di aver già preso contatti con le amministrazioni comunali di Enna e di Marsala per utilizzare i loro stadi per le partite in casa del Palermo, non tranquillizzano per nulla.

Il Palermo deve giocare al Barbera, i tifosi rosanero hanno già fatto troppi sacrifici e patito troppi disagi per rischiare di vivere quello che dovrebbe essere il campionato della rinascita lontano dalle mura amiche.