PALERMO – Il Palermo ha pareggiato contro la Fidelis Andria una partita che avrebbe dovuto e potuto vincere, ma che ha rischiato di perdere.
Il gol di Luperini al 40° della ripresa, di testa su calcio d’angolo di Felici, ha permesso al Palermo di salvare la faccia davanti ad un pubblico finalmente numeroso, la politica del biglietto al prezzo simbolico di un euro ha avuto successo, ma non ha potuto evitare che il secondo posto in classifica si allontanasse in maniera preoccupante.
Il pareggio ha quasi del tutto vanificato gli effetti del brillante successo ad Avellino e il fatto che l’avversario di turno occupi il penultimo posto in classifica acuisce il rammarico per l’occasione sprecata.
Anche perché c‘è da dire che la Fidelis Andria non ha rubato nulla e ha fatto la partita che ci si aspettava facesse: difesa serrata, grande determinazione e idee chiare con un gioco mai improvvisato. Passata in vantaggio con Messina al 17° minuto di gioco per l’ennesima incredibile amnesia totale della difesa rosanero, ha soltanto approfittato dell’irritante numero di passaggi sbagliati degli uomini di Baldini per resistere alla pressione costante, ma infruttuosa di Accardi e compagni.
Quanto sia stata sterile la pressione dei rosa è certificato dal fatto che l’unica vera occasione da gol il Palermo l’ha avuta con il rigore, che le immagini hanno poi svelato inesistente, fallito all’8° minuto della ripresa in maniera maldestra da Floriano, che ha calciato centralmente addosso al portiere avversario.
Ha pesato in maniera determinante sul gioco dei rosanero l’assenza di De Rose: gli uomini schierati a centrocampo da Baldini, Damiani e Dall’Oglio, hanno entrambi offerto una prestazione opaca e senza idee. Anche Brunori, probabilmente perché avrà capito di celebrare nel deserto, ha offerto il peggio di sé intestardendosi in azioni personali senza possibilità di successo.
I cambi in corso d’opera, Felici al posto di uno stanco Valente e Giron, Fella, Odjer e Soleri al posto rispettivamente di Crivello, Dall’Oglio, Damiani e Floriano, hanno inciso poco. L’unico ad avere vivacizzato il gioco è stato Felici, che ha portato un po’ di scompiglio sulla fascia destra.
Attribuisce maggior valore all’impresa dei pugliesi il fatto che abbiano giocato in dieci dal 33° della ripresa per l’espulsione per doppia ammonizione del loro capitano Nunzella.
L’unica nota positiva della giornata è stato l’apporto del pubblico, che non è mai venuto meno. Anzi nei minuti finali sembrava che l’arrembaggio dei rosanero alla ricerca del successo dopo il pareggio di Luperini fosse guidato dall’incitamento dei tifosi presenti al Barbera, sensazione di remota memoria.
Palermo-Fidelis Andria: Luperini ci mette una pezza, ma il secondo posto si allontana
PALERMO – Il Palermo ha pareggiato contro la Fidelis Andria una partita che avrebbe dovuto e potuto vincere, ma che ha rischiato di perdere.
Il gol di Luperini al 40° della ripresa, di testa su calcio d’angolo di Felici, ha permesso al Palermo di salvare la faccia davanti ad un pubblico finalmente numeroso, la politica del biglietto al prezzo simbolico di un euro ha avuto successo, ma non ha potuto evitare che il secondo posto in classifica si allontanasse in maniera preoccupante.
Il pareggio ha quasi del tutto vanificato gli effetti del brillante successo ad Avellino e il fatto che l’avversario di turno occupi il penultimo posto in classifica acuisce il rammarico per l’occasione sprecata.
Anche perché c‘è da dire che la Fidelis Andria non ha rubato nulla e ha fatto la partita che ci si aspettava facesse: difesa serrata, grande determinazione e idee chiare con un gioco mai improvvisato. Passata in vantaggio con Messina al 17° minuto di gioco per l’ennesima incredibile amnesia totale della difesa rosanero, ha soltanto approfittato dell’irritante numero di passaggi sbagliati degli uomini di Baldini per resistere alla pressione costante, ma infruttuosa di Accardi e compagni.
Quanto sia stata sterile la pressione dei rosa è certificato dal fatto che l’unica vera occasione da gol il Palermo l’ha avuta con il rigore, che le immagini hanno poi svelato inesistente, fallito all’8° minuto della ripresa in maniera maldestra da Floriano, che ha calciato centralmente addosso al portiere avversario.
Ha pesato in maniera determinante sul gioco dei rosanero l’assenza di De Rose: gli uomini schierati a centrocampo da Baldini, Damiani e Dall’Oglio, hanno entrambi offerto una prestazione opaca e senza idee. Anche Brunori, probabilmente perché avrà capito di celebrare nel deserto, ha offerto il peggio di sé intestardendosi in azioni personali senza possibilità di successo.
I cambi in corso d’opera, Felici al posto di uno stanco Valente e Giron, Fella, Odjer e Soleri al posto rispettivamente di Crivello, Dall’Oglio, Damiani e Floriano, hanno inciso poco. L’unico ad avere vivacizzato il gioco è stato Felici, che ha portato un po’ di scompiglio sulla fascia destra.
Attribuisce maggior valore all’impresa dei pugliesi il fatto che abbiano giocato in dieci dal 33° della ripresa per l’espulsione per doppia ammonizione del loro capitano Nunzella.
L’unica nota positiva della giornata è stato l’apporto del pubblico, che non è mai venuto meno. Anzi nei minuti finali sembrava che l’arrembaggio dei rosanero alla ricerca del successo dopo il pareggio di Luperini fosse guidato dall’incitamento dei tifosi presenti al Barbera, sensazione di remota memoria.