PALERMO – Ieri pomeriggio al Barbera è andata in scena la classica partita da fine stagione: in campo sembrava ci fossero due squadre che non avevano più nulla da chiedere alla classifica o perché ormai in salvo e senza altri obiettivi da raggiungere o perché rassegnati al destino di una retrocessione inevitabile. L’unica stonatura consiste nel fatto che da una parte c’era una squadra, il Palermo, che avrebbe dovuto lottare con il coltello tra i denti per acciuffare uno dei posti utili per i playoff e dall’altra una compagine, la Vibonese, invischiata nella zona playout.
Il conseguenziale classico pareggio a reti inviolate ha dato ragione ai calabri, che avrebbero firmato in anticipo per il punticino conquistato sul campo della nobile decaduta in maglia rosanero.
Ci saremmo aspettati un altro atteggiamento da parte degli uomini di Filippi, che ha pensato bene di lasciare a casa Saraniti in mancanza di Lucca squalificato, schierando a centro dell’attacco Rauti, che è apparso spaesato e sempre imbrigliato tra il nugolo di difensori che lo circondava.
Appare incomprensibile che una squadra, che doveva far dimenticare il suicidio di mercoledì contro il Monopoli, non abbia fatto un tiro verso la porta avversaria per l’intero primo tempo. Come appare, altresì, indecifrabile che, mancando Lucca bravissimo a sfruttare di testa i cross, ieri lo schema più ricorrente per tentare di scardinare la difesa dei calabri sia stato il traversone dal fondo.
Solo negli ultimi venti minuti della partita, dopo un primo tempo privo di significato, il Palermo ha attaccato con la determinazione della squadra che vuole vincere e ha rischiato di perdere per un’ingenuità negli ultimi minuti di gioco di Marong all’esordio. Stavolta Pelagotti ci ha messo una pezza, altrimenti saremmo a commentare l’ennesima sconfitta e a colpevolizzare il giovane gambiano, impeccabile fino ad allora e sicuramente l’unica nota positiva della giornata.
Oltre a Marong, l’altra novità di Filippi era stata la presenza in campo di Silipo dall’inizio a far coppia sulla trequarti con Santana. Ma il giovane talento ex Roma ha risentito dell’involuzione della squadra, non riuscendo in nessuna iniziativa capace di impensierire la difesa della Vibonese, tanto da essere sostituito da Floriano al 10° della ripresa. Proprio l’ex barese all’88° ha fallito clamorosamente da distanza ravvicinata l’unica vera occasione da gol della partita per il Palermo calciando addosso al portiere avversario. Tutto il resto è noia.