PALERMO – Durante l’inaugurazione della nuova area di emergenza del Policlinico di Palermo, il presidente della Regione Renato Schifani è intervenuto su due argomenti che riguardano la sanità in Sicilia. In particolare ha parlato sia dei lavoratori che durante la pandemia sono stati impiegati per gestire l’emergenza e che adesso rischiano di trovarsi senza lavoro, e del divario tra sistema pubblico e privato nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza.
I precari Covid in Sicilia sono stati assunti in seguito all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, al fine di supportare il personale sanitario e garantire la gestione dei pazienti contagiati. Tuttavia, la loro situazione lavorativa è precaria e incerta, poiché molti di loro sono stati assunti con contratti a tempo determinato o come collaboratori esterni, e la loro permanenza dipende dalla situazione emergenziale. Ci sono state richieste da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria per una maggiore stabilità lavorativa per questi lavoratori, ma al momento non ci sono soluzioni definitive.
Parlando della situazione dei precari Covid Schifani ha parlato della visione del governo in merito all’impiego di medici e operatori sanitari. Il governatore siciliano ha spiegato che, data la mancanza cronica di personale sanitario, il governo intende utilizzare queste figure per colmare i vuoti di organico e i posti vacanti a causa della sospensione dei concorsi in corso, privilegiando chi ha già lavorato e svolge una funzione necessaria per la Regione.
Per quanto riguarda il personale amministrativo, la situazione è un po’ diversa poiché sono stati assunti per una funzione che attualmente non è più presente. Schifani ha riferito di aver chiesto, insieme all’assessore Volo, una proroga di due mesi per verificare le possibilità di inserimento e ha annunciato che si confronteranno con l’assessore per valutare se tali opportunità si siano concretizzate o meno.
Sulla vicenda nei giorni scorsi, è intervenuto il Coordinamento Regionale Professionisti Emergenza Covid – 19, dichiarando che “dopo aver avviato diverse trattative in questi giorni, è con grande rammarico che constatiamo come, a soli quattro giorni dalla scadenza dei contratti di oltre 2000 lavoratori, non sia stata trovata ancora nessuna soluzione per la proroga. Questo dimostra ancora una volta una totale mancanza di strategia organizzativa e di una visione a lungo termine, che rischia di disperdere le professionalità acquisite e far collassare di nuovo la macchina amministrativa della sanità siciliana“. Di conseguenza, il Coordinamento Regionale Professionisti Emergenza Covid-19 Sicilia ha dichiarato di sostenere le manifestazioni indette dalle sigle sindacali e programmate per oggi e il 28 febbraio, invitando tutti i colleghi a partecipare attivamente alla mobilitazione generale e a scendere in piazza in gran numero.
Durante la visita al Policlinico di Palermo, il presidente della Regione, ha anche affermato di essere impegnato nel confronto con i laboratori d’analisi. Schifani ha sostenuto che, nonostante sia un liberale e creda nel privato, non si può accettare che il 70% dell’attività sia svolta da privati e che il sistema pubblico deve migliorare. Ha anche aggiunto che, durante la serrata dei laboratori di analisi, il sistema pubblico ha dimostrato di poter fornire risposte importanti e per questo è importante rafforzare l’assistenza pubblica anche nel campo delle analisi.