È consuetudine storica e consolidata per tutti i giornali, radio, televisioni e da qualche anno anche mezzi di informazione online, fare i primi giorni del nuovo anno il bilancio di com’è andata nell’anno passato nei vari settori: la politica, la cronaca, lo sport, gli spettacoli. Come già abbiamo fatto lo scorso anno, a pochi mesi dalla nascita, anche stavolta il nostro giornale intende rispettare la tradizione e proporre ai suoi lettori un resoconto dei fatti più importanti verificatisi nel corso dello scorso anno in Sicilia. Cominciamo con la politica.
PALERMO – Il 2015 è stato un anno con molte incoronazioni e resurrezioni nel variegato mondo della politica isolana.
Sono stati incoronati personaggi come Sergio Mattarella, successore di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica, e Rosario Crocetta che – a dispetto delle previsioni di molti – ha mantenuto salda la poltrona di governatore della Regione.
Mentre sono risorti politici di lungo corso come Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro e Gianfranco Micciché.
L’anno si è aperto con l’elezione, il 31 gennaio 2015, di Sergio Mattarella al Quirinale. Palermitano e fratello di Piersanti, ucciso dalla mafia da presidente della Regione in carica, ha retto sinora la presidenza in punta di piedi intervenendo con discrezione nell’agone del dibattito parlamentare.
Se l’anno era iniziato con una gioia subito dopo, a febbraio, il caso della morte della piccola Nicole nata a Catania ha scosso la sanità isolana coinvolgendo direttamente l’assessorato retto da Lucia Borsellino.
Dopo una lunga ricerca della verità – durante la quale la Borsellino, spalleggiata da Crocetta, ha retto alle pressioni che la volevano dimissionaria – adesso è in corso un procedimento giudiziario che vede accusati alcuni medici della clinica privata di omicidio colposo, falso ideologico e lesioni personali.
Superata la bufera sulla sanità la politica ha dovuto fare i conti con una pesante crisi del termine antimafia. L’allora presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente Gesap Roberto Helg è stato accusato dall’imprenditore Santi Palazzolo di aver intascato una tangente di 100mila euro.
L’ex paladino dell’antimafia è stato colto con le mani nella marmellata e così come neve al sole si è sciolta la sacra stimmate della legalità come paravento.
Ma il 2015 verrà ricordato sopratutto per il crollo del viadotto Himera che ha diviso la Sicilia in due con i collegamenti, di fatto, bloccati. In un rimpallo di responsabilità tra politica, Anas, dissesto idrogeologico i siciliani sono rimasti ad aspettare e mentre tutto l’arco costituzionale finiva coperto dagli strali i grillini mettevano in moto un’idea senza precedenti sul piano della comunicazione: costruire una strada alternativa con i soldi risparmiati dai loro stipendi.
A maggio sono arrivate le lacrime. Lino Leanza, storico braccio destro di Lombardo e democristiano di lungo corso, si è spento dopo un brutto male alla fine del mese. Tutto il mondo politico l’ha pianto tributandogli onori e parole di grande rispetto.
Dopo l’addio al leader di Sicilia Democratica a giugno un forza nuova ha conquistato la città del presidente della Regione Rosario Crocetta. A Gela hanno trionfato, al ballottaggio, i grillini con Domenico Messinese.
A luglio – in piena calura estiva – è scoppiata la bomba: un articolo dell’Espresso firmato da Maurizio Zoppi e Piero Messina contiene un’intercettazione shock tra Crocetta e il suo medico personale Matteo Tutino accusato di truffa, falso e peculato.
I cronisti hanno riportato gli strali di Tutino contro Lucia Borsellino. Parole pesantissime che Crocetta prima afferma di non aver mai sentito in una crisi di pianto al telefono con i cronisti. Dopo alcuni giorni vorticosi che vorrebbero il presidente dimissionario l’intercettazione dello scandalo viene smentita da tutte le procure siciliane e l’allarme rientra.
Al contempo, a fine luglio, il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli, in dissenso con il suo partito e con il presidente, si è dimesso dalla carica lanciando la campagna dei “Coraggiosi”. Ma l’estate ha ricomposto i cocci del quadro politico siciliano.
A ottobre vengono assolti dall’accusa di voto di scambio Raffaele e Toti Lombardo mentre a novembre nasce, dopo tanti tira e molla, il quarto governo Crocetta.
Nello stesso mese rientra sulla scena uno dei vecchi protagonisti della politica siciliana: Gianfranco Micciché.
Con la carica di commissario dei forzisti nell’isola, come prima mossa, porta tra le fila dei berlusconiani l’ex Pd Francantonio Genovese.
A dicembre due botti finali: Crocetta, per rispondere alle parole di Vecchioni, pubblica sulla sua pagina Facebook alcune foto al mare che vengono criticate in tutta Italia mentre torna in libertà l’ex governatore Totò Cuffaro dopo aver scontato la sua pena per favoreggiamento aggravato. Un anno sicuramente caratterizzato, come sempre, dalla precaria situazione dei conti della Regione e dalle mille vertenze in atto.
Il gran ballo della politica ricomincerà con la corsa alle elezioni del 2017 e di certo non mancheranno le novità e i riposizionamenti. C’è chi come Ncd ha già fatto una precisa scelta di campo. Avanti un altro!