I passaggi chiave del discorso del presidente Crocetta

I passaggi chiave del discorso del presidente Crocetta

PALERMO – Alle 13 e 17 Crocetta fa il suo ingresso a Sala d’Ercole. Fermento ed attesa per le sue dichiarazioni. Già due giorni fa il Presidente della Regione aveva annunciato la sua scelta di comunicare solo con il Parlamento siciliano circa le sue intenzioni.

È giunto il momento. Con voce a tratti tremante afferma di aver vissuto, in questi giorni “I momenti più terribili della mia vita”. Il suo discorso spazia per ben 56’da Brecht a Pasolini, da Alessi ad Aldisio per chiudersi con Salomè.

Elenca ciò che ha fatto durante questi anni, gli atti concreti: affare Giacchetto, Ciapi, assicurazione sanitaria, prescrizioni farmaci, formazione, lotta agli sprechi, lotta alla mafia con relativi provvedimenti: affare PIP etc…

Afferma che una montagna di fango è stata gettata su di lui per distruggerlo.

Sono solo calunnie perché “nella calunnia non è importante dire la verità ma fare uscire false notizie in modo eclatante”. Ha deciso di rompere il suo silenzio perché: “La vita di un uomo ha senso se la si lega all’onore e alla libertà” – dice – “…ho rinunciato alla libertà ma non posso rinunciare all’onore”.

Convintamente afferma: “Non posso dimettermi! Non sono interessato a poltrone o incarichi per il futuro. In riferimento alla vicenda Tutino ribadisce di averlo sempre incontrato nel suo studio e costantemente accompagnato dagli uomini della sua scorta, che non c’è mai stato alcun favoritismo o pressione. Ed ancora che la nomina dei manager è stata fatta, insieme all’assessore Borsellino (che per una volta chiama Lucia), con criteri altamente selettivi e normati dalla legge, lo attesta anche il fatto che Samperi, pur avendo tutti i titoli che lo ponevano il primo in graduatoria, è stato escluso perché ha avuto un avviso di garanzia. “Non ci sto alla campagna denigratoria contro di me – ribadisce Crocetta – sono un uomo libero e forse pago per qualche mia ingenuità e vi chiedo perdono per questo”.

Avviandosi alla conclusione del suo intervento, ripuntualizza che non si dimetterà ed invita i parlamentari a lavorare per portare avanti, in tempi brevi, le riforme necessarie per la Sicilia, e successivamente sarà il Parlamento a decidere se si dovrà andare avanti con questo governo o se sarà opportuno andare alle elezioni. “Sono un uomo fedele alle istituzioni” – continua – “Sono venuto qui con uno spirito che illustra una vicenda, non intendo ribattere”.

Il presidente Crocetta chiede infine di replicare agli interventi dei deputati in altro momento.

Grazia Gulino