“Gettonopoli”, la politica regionale decide di non decidere

“Gettonopoli”, la politica regionale decide di non decidere

PALERMO – Le “gettonopoli” hanno investito già diversi comuni dell’isola. I casi più eclatanti sono stati quelli di Acireale, Agrigento e Siracusa con i consiglieri che convocavano allegramente commissioni su tutto lo scibile umano intascando il gettone di presenza.

Tutto ciò ha portato l’Ars a un intervento per limare i gettoni percepiti dai consiglieri e i compensi dei sindaci e ieri doveva essere il gran giorno per discutere il ddl.

Ma la tanto attesa equiparazione della Sicilia agli standard nazionali non è avvenuta. Difatti, con una volontà trasversale di centrodestra e centrosinistra, il ddl è stato rimandato in commissione scatenando le ire degli esponenti del Movimento 5 Stelle.

Dovrebbero essere tagliati circa 1400 posti tra assessori e consiglieri e il compenso dei sindaci dovrebbe subire una drastica riduzione con un risparmio per le casse regionali di 50 milioni di euro.

La deputata pentastellata Vanessa Ferreri spiega a NewSicilia.it che “ieri erano tutti d’accordo tranne noi per rimandare il testo in commissione e credo che ci sia la volontà di addolcirlo in qualche modo”.

Le elezioni amministrative imminenti potrebbero aver influito sull’orientamento dei deputati regionali? Per la Ferreri è probabile ed evidenzia che si tornerà a discutere del ddl “non prima di 15 giorni”.

C’è, però, stata la protesta dei piccoli comuni con meno di 3mila abitanti rappresentati dal presidente del consiglio di Castel Lucio, paesino del Messinese.

“Ridurre i nostri consiglieri che sono 11 – ha spiegato il presidente Nobile – a 6 o 7 non avrebbe senso e il consiglio comunale non dovrebbe esistere. Il nostro comune ha speso in totale, per tutti i consiglieri, in un anno 2037 euro”.

Sul tema anche l’onorevole Ferreri fa dei distinguo: “Noi puntiamo a eliminare gli sprechi e non l’essenziale. Puntiamo sulle riduzioni dei gettoni e delle commissioni: quanto è successo è inaccettabile. Non si possono fare delle commissioni per visionare i preparativi del Carnevale. Occorre una regolamentazione e delle retribuzioni eque che evitino gli squilibri”.