Palermo, in 82 scatti fotografici la tragedia dei migranti

Palermo, in 82 scatti fotografici la tragedia dei migranti

PALERMO – È stata inaugurata oggi negli uffici della direzione dell’Asp di Palermo, in via Giacomo Cusmano, la mostra fotografica “Altromare” di Nino Randazzo, che con ottantadue scatti e filmati realizzati con un tablet, racconta la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quando persero la vita in mare 366 migranti.

L’allestimento della mostra è stato curato da Nuccia Cammara e all’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il direttore generale dell’Asp Palermo, Antonino Candela e l’assessore alle Attività Sociali e a capo dell’Ugem, l’unità per la gestione delle competenze comunali relative alle emergenze migranti, Agnese Ciulla.

Questa mostra – ha detto l’assessore Ciulla rappresenta come il ‘curare’ possa significare anche prendersi cura dei migranti non solo dal punto di vista fisico, ma, soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza dando anche una concreta condizione di vita più favorevole. In questi ultimi anni, appunto per favorire la migliore accoglienza per queste persone che spesso sono fuggite da contesti di guerra, il Comune di Palermo ha collaborato e coordinato insieme all’Asp, alla Prefettura e alle associazioni di volontariato, ogni iniziativa utile, in particolare modo nei confronti dei minori stranieri non accompagnati”.

Le foto e i filmati della mostra ‘Altromare’ – ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlandorappresentano una drammatica testimonianza di una tragedia purtroppo annunciata. I volti carichi di disperazione e quelli degli uomini impegnati nelle operazione di salvataggio immortalati dagli scatti di Nino Randazzo, contrastano con l’indifferenza dimostrata dall’Europa. L’inaugurazione di questa mostra – conclude Orlando – è un’ulteriore occasione per esprimere il mio apprezzamento per il lavoro svolto dal direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonino Candela, dal suo staff e anche per quello messo in campo da Prefettura, Ugem e associazioni di volontariato che hanno saputo consegnare una speranza di vita migliore ai migranti”.