PALERMO – Il prossimo 10 luglio al Tribunale di sorveglianza di Palermo si terrà l’udienza nei confronti dell’80enne Gerlando Sollano, l’agrigentino condannato nel 2013 definitivamente a 20 anni di carcere, con l’accusa di avere ucciso con due martellate alla testa l’amico Francesco Nespoli che avrebbe molestato la figlia minorenne e disabile. L’omicidio al centro della vicenda giudiziaria è avvenuto il 13 luglio del 2012 a Mondragone, in provincia di Caserta.
L’uomo fino a oggi non ha scontato, però, nessuna detenzione in cella. Infatti, da due anni a questa parte, l’esecuzione della pena in carcere è stata sospesa per gravi motivi di salute.
Il prossimo 10 luglio, i giudici palermitani dovranno verificare, dopo gli accertamenti di un collegio di medici, se Sollano dovrà tornare in carcere o continuare a scontare la sua condanna in casa, in regime di arresti domiciliari.
L’80enne, difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato, aveva anche rimediato una nuova denuncia dal nipote che sosteneva di essere stato picchiato con un bastone.
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