Sicilia rischio Tsunami, terremoto 8.5 con epicentro a Zante: iniziano le esercitazioni

Sicilia rischio Tsunami, terremoto 8.5 con epicentro a Zante: iniziano le esercitazioni

PALERMO – L’Italia come tutte le coste del mediterraneo è a rischio maremoto a causa dell’elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani attivi, emersi e sommersi. Per più di mille anni, lungo le coste italiane, sono state documentate varie decine di maremoti, alcuni dei quali distruttivi.

Le aree più colpite sono quelle della Sicilia orientale, della Calabria, della Puglia e dell’arcipelago delle Eolie. Le coste italiane potrebbero inoltre essere colpite da maremoti generati in aree del Mediterraneo lontane dal nostro Paese (ad esempio a causa di un forte terremoto nelle acque della Grecia).

Proprio a causa dell’elevato rischio maremoto, quest’anno, anche l’Italia parteciperà all’esercitazione internazionale sul rischio tsunami del NEAMTWS (North-Eastern Atlantic, Mediterranean and connected seas Tsunami Warning System) dell’IOC-UNESCO.

Il progetto denominato “NEAMWave17” è in programma dal 31 ottobre al 3 novembre, e prevede quattro test in quattro scenari diversi, che interesseranno, in giorni diversi, tre aree del Mediterraneo e un’area dell’Atlantico nord-orientale.

Per il neo Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti (SiAM), si tratta della prima esercitazione. Il SiAM è stato istituito per valutare i rischi e le possibilità che avvenga un maremoto, di quale entità si tratterebbe e sopratutto si occupa di diffondere eventuali messaggi di allerta. L’istituto è composto dall’INGV in collaborazione con il Centro Allerta Tsunami (CAT), ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Dipartimento della Protezione civile.

Lo scenario che interesserà l’Italia è quello di giorno 2 novembre e consisterà nel simulare il reale processo di allertamento su scala nazionale.

Tutto inizierà a sud dell’isola di Zante, che sarà l’epicentro dell’ipotetico terremoto di magnitudo 8.5 che provocherà il violento tsunami. Il test prevede l’analisi del potenziale tsunamigenico del sisma, che verrà fatta dal CAT-INGV, successivamente lo studio, in tempo reale, dei dati mareografici rilevati dall’ISPRA e l’applicazione delle procedure di allertamento da parte della protezione civile. Questa sarà l’occasione per testare l’efficacia della piattaforma tecnologica, realizzata ad hoc, per l’invio rapido della messaggistica di allerta, che ne permetterà la trasmissione simultanea attraverso tre canali: email, sms ed IVR (Interactive Voice Response).

I suddetti messaggi verranno inoltrati a tutte le sale operative della Sicilia e a quelle maggiormente interessate allo scenario esecutivo. I messaggi, infine, raggiungeranno alcune amministrazioni comunali della regione.

Fonte foto: scienzagiovani.unibo.it