Scoperta piantagione di cannabis fra i tetti di Ballarò

Scoperta piantagione di cannabis fra i tetti di Ballarò

PALERMO – I carabinieri della Compagnia Piazza Verdi hanno sequestrato, a carico di ignoti, una serra indoor di cannabis da quasi 250 esemplari, trovata all’ultimo piano di una palazzina del quartiere Ballarò di Palermo. L’attenzione dei militari, impegnati in un servizio antidroga per le vie del centro storico, era stata attirata da un edificio di via San Giosafat che, pericolante ed in totale stato di abbandono, sembrava tuttavia mostrare segni dell’attività illecita che vi si svolgeva all’interno.

I fondati sospetti, nonché l’intervento dei vigili del fuoco, che a lungo hanno operato per aprire e consentire l’accesso in sicurezza all’interno della palazzina, e di un’unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Villagrazia, hanno portato al ritrovamento di una fiorente piantagione da quasi 250 esemplari di cannabis indica, dell’altezza media di circa un metro, nonché di cinque sacchi di plastica contenenti oltre due chili di marijuana già pronta per la vendita, e lampade, tubi di aerazione e materiale vario per la coltivazione.

Dopo lo smantellamento della serra e il sequestro delle piante, è prevista la campionatura della sostanza per le rituali analisi a cura del competente Laboratorio del Comando Provinciale di Palermo, in attesa di disposizioni sulla distruzione da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Le immagini video

 

Coltivava piante di marijuana in casa: beccato con 14 chili di droga

Soltanto 24 ore fa, sempre nel capoluogo siciliano, i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato un immobile nel quartiere Ballarò scoprendo all’interno una piantagione di marijuana contenente oltre 14 kg di sostanza stupefacente. I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego stavano effettuando controlli su alcuni immobili disabitati nel quartiere Albergheria, vicino al mercato storico di Ballarò, quando hanno notato un edificio abbandonato con porte e finestre sbarrate con assi di legno ma con il portone di ingresso intatto, il che suggeriva che l’edificio fosse ancora utilizzato. La presenza di cavi elettrici che entravano in un foro sulla parete esterna dell’immobile e un forte odore di marijuana in essicazione nelle vicinanze hanno portato i militari a sospettare che all’interno dell’edificio potesse essere presente una piantagione indoor.