ANSA The explanation of vote of the leader of the League party, Matteo Salvini, to the Senate, after the information of the Italian Minister of Health, Roberto Speranza, on the measures to face the pandemic emergency of Covid-19, Rome, Italy, 02 December 2020. "What is the point of closing the Italians and then making thousands of people travel on the same subway or on the same train? And the contagion in the mountains, whats more dangerous than the contagion in the city? Tourism in the mountains should not be mocked: there is no planning, it is not possible that on 2 December they still have to know what is happening in 20 days. You cant navigate on sight. Make a decision and once you make it go forward, dont go back and forth, I open and close...". ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
PALERMO – Si terrà a Palermo il prossimo venerdì 4 marzo, nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, la seconda udienza del processo il cui imputato è l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Avrebbe, secondo l’accusa, impedito lo sbarco dei profughi soccorsi dalla nave Open Arms.
Verranno sentiti i testimoni richiesti dalla Procura Marc Reig Creus (capitano Open Arms), Dario Caputo (prefetto Agrigento), Rosa Maria Iraci (questore Agrigento), Vincenzo Asaro (direttore sanitario dell’ospedale di Licata), Cristina Camilleri (responsabile del Dipartimento salute mentale di Agrigento), Alessandro Dibenedetto (psicologo Emergency), Katia Valeria Di Natale (medico in servizio presso lo staff Cisom).
“Durante la missione 65 effettuammo tre operazioni di soccorso, salvando un totale di 163 persone“, dice il comandante Creus. “Dopo aver esaurito tutte le possibilità legali e dovendoci proteggere dalle intemperie, ci ancorammo a 700 metri dall’isola di Lampedusa, all’interno delle acque territoriali italiane”, prosegue.
“Le condizioni delle persone soccorse peggioravano di giorno in giorno, nonostante gli enormi sforzi dell’equipaggio della Open Arms che si adoperò con ogni mezzo per prestare loro le cure necessarie”, aggiunge.
E ancora: “I naufraghi furono costretti ad attendere sul ponte della nostra nave subendo sofferenze inutili e gratuite. Inoltre, la disperazione e l’impotenza di fronte al rifiuto di sbarcare in un porto sicuro, spinsero alcuni di loro a tuffarsi in acqua senza che sapessero nuotare, cosa che mise ulteriormente in pericolo le loro vite”.
“Mi auguro che la legge italiana faccia giustizia stabilendo le responsabilità di quegli eventi, dimostrando che i diritti umani devono sempre andare oltre gli interessi politici“, conclude.
Fonte foto: Ansa.it
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