PALERMO – Se la speranza di vita si allunga, con essa aumenta anche l’età per andare in pensione.
Esiste proprio un ordinamento che stabilisce l’adeguamento tra longevità e ritiro da lavoro. I sindacati invocano una legge che possa cambiare l’attuale situazione, insistendo per una sospensione di questo meccanismo. Secondo il ministro del lavoro, Giuliana Poletti, infatti, ci sarebbero i tempi per rivedere la materia.
Altra questione spinosa è quella della rivalutazione degli assegni, ereditata dalla riforma Fornero, che è già stata oggetto di ricorso, portando nel 2015 a un rimborso, il bonus Poletti. Ma si è trattato di una soluzione non soddisfacente, dalla quale è nato un appello bis su cui la corte si dovrebbe pronunciare.
Dunque, sulla base di queste premesse, nel 2019 l’età di pensionamento sale a 67 anni. Un rialzo che dovrebbe riguardare anche le pensioni anticipate. Si è parlato anche di soluzioni alternative, ma che nella pratica non sono state prese effettivamente in considerazione.
Le sigle sindacali chiedono almeno un sconto di qualche mese o misurare l’aumento in base alla gravosità del lavoro. Se da un lato Susanna Camusso, leader della Cgil dichiara che questo rialzo è una follia, dall’altro lato il ministro Marianna Madia asserisce che il governo ha attuato interventi importanti, riconoscendo la diversità del lavori e la tutela che meritano.
Infine, bisogna sottolineare che bloccare l’età del ritiro non sarebbe ben visto dall’Europa e richiederebbe un costo.