Palermo, trasferite 26 famiglie da ex convento di via Alloro

PALERMO – Le 26 famiglie che vivevano nell’ex convento di Santa Maria della Pietà in via Alloro a Palermo sono state trasferite in una struttura d’accoglienza dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini di Boccadifalco, dove saranno seguite da un progetto affidato all’associazione “Padrenostro”. Il progetto mira a promuovere l’autonomia abitativa e l’inclusione sociale dei nuclei familiari in collaborazione con i servizi sociali del Comune.

Non è previsto nessuno stanziamento per le famiglie, ma è stata messa a disposizione una struttura d’emergenza in attesa di soluzioni definitive.

Ordinanza di sgombero necessaria

L’amministrazione comunale di Palermo ha avviato un lungo percorso per tutelare le famiglie, dopo che l’ordinanza di sgombero dell’immobile di via Alloro era diventata necessaria a causa dei potenziali pericoli derivanti dall’evidente stato di degrado in cui versava l’edificio.

Durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in Prefettura, sono emersi i rischi e si è ribadita l’esigenza di mettere in sicurezza l’edificio di via Alloro.

L’amministrazione ha ritenuto questa operazione difficile, ma grazie alla collaborazione tra gli uffici, la Prefettura, la Curia Arcivescovile e le associazioni vicine alle famiglie, oggi si è raggiunto un risultato importante.

L’ordinanza di sgombero è stata un atto formale necessario, ma il trasferimento delle 26 famiglie è avvenuto in un clima di concertazione e di collaborazione tra l’amministrazione e le famiglie, senza il bisogno né di ricorrere a uno sgombero forzato, né di dover separare i figli dai propri genitori.

Grande sensibilità dell’amministrazione

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha affermato che questa operazione dimostra la grande sensibilità dell’amministrazione sul tema delle politiche abitative.

L’assessore all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito e i suoi uffici sono impegnati per trovare alternative e soluzioni diversificate sempre a misura di persona, perché quello dell’abitare è un tema di giustizia sociale ed equità, sempre nel rispetto della legalità.