Ucsi si unisce all’appello di Fratel Biagio Conte per Paul: “La nostra Nazione è sempre stata accogliente”

PALERMOLavorare per il rispetto della libertà di tutti, è lavorare per una società più sicura, basata sui diritti e sulle responsabilità di ciascuno.

Consapevoli che bisogna sempre rispettare la dignità umana, senza nessuna barriera, e ritenendo ingiusto il decreto di espulsione comminato nei confronti di Aning Paul Yaw, ospite della Missione Speranza e Carità di Palermo.

L’Ucsi Sicilia si unisce all’appello di Fratel Biagio Conte per sensibilizzare le autorità competenti a un intervento di coerenza umana e civile, per fare sospendere lo sciopero della fame iniziato da 7 giorni e che lo sta notevolmente debilitando.



La parola ‘amore’ e la parola ‘libertà’ ci segnalano il segno della gratuità di una prossimità e di un’azione, che si traduce nell’aver cura, nell’accompagnare e nel sostenere le scelte delle persone“, ha detto il presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, sottolineando che “su questa strada si pongono anche le basi di una convivenza basata sul rispetto per la dignità di ogni persona”.

Secondo il componente dell’esecutivo della Giunta Nazionale Ucsi Salvatore Di Salvo, che è anche consigliere nazionale e Gaetano Rizzo, consigliere nazionale, “è proprio su questo che si fonda il sentimento stesso di maggiore ‘sicurezza’ che in tanti oggi legittimamente ricercano“. “La nostra Nazione – hanno detto – è stata sempre accogliente e non possiamo creare barriere“.

Paul, 50enne originario del Ghana, da oltre dieci anni vive a Palermo alla Missione Speranza e Carità e in maniera volontaria fa l’idraulico.