Oggi 32 anni dalla Strage di Capaci, il programma della giornata di commemorazione dedicata anche alle vittime di Casteldaccia

Oggi 32 anni dalla Strage di Capaci, il programma della giornata di commemorazione dedicata anche alle vittime di Casteldaccia

PALERMO – Oggi, a 32 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro), la giornata di commemorazione sarà dedicata ai cinque operai morti in un cantiere a Casteldaccia lo scorso 6 maggio.

Il programma della giornata di commemorazione

La Fondazione Falcone, presieduta dalla sorella del magistrato, Maria Falcone, aprirà il programma alle 10 a Palazzo Jung, in via Lincoln 72, con l’inaugurazione del Museo del presente, evento trasmesso in diretta dalla Rai fino alle 11,45. Saranno presenti i ministri dell’Interno e della Cultura, Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano, insieme al presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il vicepresidente della provincia autonoma di Bolzano Daniel Alfreider e la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo. Parteciperanno anche i vertici della DEA e dell’FBI, rappresentanti del governo statunitense con la console generale Tracy Roberts-Pounds e Louis J. Freeh, ex direttore dell’FBI e amico del magistrato ucciso dalla mafia.

Alle 17,58, l’ora esatta della strage, si terrà una manifestazione sotto l’Albero Falcone, di fronte alla casa di via Notarbartolo dove vivevano Giovanni Falcone e sua moglie. Alle 19 sarà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di San Domenico, dove è sepolto Falcone.

Studenti di 56 istituti, insieme a rappresentanti dell’ANM e dell’Ordine degli avvocati, formeranno una catena umana davanti al tribunale per ricordare le vittime della strage, uniti nella Rete per la cultura antimafia nelle scuole.

A Capaci verrà aperto al pubblico MuST23, un museo immersivo allestito nella vecchia stazione ferroviaria, che guiderà i visitatori sul luogo della strage attraverso immagini della Rai girate subito dopo l’esplosione e con la mostra fotografica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino“. Il progetto, sostenuto da Rfi, Invitalia e promosso da Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia, ha trasformato la stazione dismessa in un luogo di memoria.



La segretaria del PD, Elly Schlein, sarà alle 15 davanti alla facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda, da dove partirà il corteo organizzato da sindacati e associazioni. Prima di recarsi all’Albero Falcone, Schlein visiterà il quartiere Borgo Nuovo per incontrare gli operatori che lavorano contro la dispersione scolastica.

Nel frattempo, è iniziata oggi e si concluderà venerdì la riunione della Red de Fiscales Antidroga (Rfai) dell’associazione iberoamericana dei pubblici ministeri (Aiamp), che conta 22 paesi membri e include la Direzione Nazionale Antimafia italiana. L’incontro ha l’obiettivo di pianificare attività con il programma europeo El PacCto 2.0. Oggi, al Palazzo di Giustizia, si terrà un’altra riunione del coordinamento tra le autorità giudiziarie, presieduta dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.

Colosimo: “La strage di Capaci ha segnato storia dell’Italia

La strage di Capaci ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Italia, non solo in negativo, ma anche in positivo. La rivoluzione civile e culturale che ha accompagnato la repressione da parte dello Stato ha inferto un duro colpo a Cosa nostra, le cui conseguenze si avvertono ancora oggi. Tuttavia, è chiaro che attualmente manca l’attenzione e la risposta della popolazione con la stessa intensità di allora. La criminalità organizzata ha mutato aspetto, ma continua a rappresentare un problema per il nostro paese“.

Lo ha dichiarato la presidente della Commissione parlamentare Antimafia a margine di un incontro al Palazzo di Giustizia di Catania per la firma del protocollo distrettuale di attuazione dell’articolo 7 del decreto Caivano, alla presenza del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.

Il ricordo del mondo politico